La vittoria sul Venezia ha riportato l’Udinese a più nove sulla terzultima

Lo scorso anno quota 29 fu raggiunta alla 34ª giornata dopo il pari di Bologna

Massimo Meroi

Si potrà discutere sul modo in cui l’Udinese ha avuto ragione sabato del Venezia (brutto primo tempo e due gol di vantaggio rimontati prima di trovare il guizzo vincente di Bravo), ma siccome quello che conta sono i risultati, i 29 punti in dopo 23 giornate rappresentano un bottino per il quale probabilmente in molti avrebbero messo la firma a inizio stagione.

Anche perché nello scorso campionato l’Udinese per arrivare a quota 29 ci mise molto, ma molto più tempo. Era la 34ª giornata quando Thauvin e compagni, nel giorno della prima trasferta sulla panchina friulana di Fabio Cannavaro, andarono a strappare un punto carico di rimpianti (papera di Okoye sulla punizione dell’1-1 di Saelemaekers e palo di Davis allo scadere) che valse il punto numero 29. Era il 28 aprile. Insomma, è come dire che l’Udinese di Runjaic è avanti di tre mesi rispetto a quella del binomio Sottil-Cioffi. Solo questo dato dovrebbe far zittire chi critica l’operato di Runjaic che, va comunque sottolineato, ha una rosa molto più ricca sia a livello numerico che qualitativo dalla metà campo in avanti (solo gli esterni sono rimasti gli stessi). Con quel punticino l’Udinese rimase terz’ultima con due lunghezze da recuperare al trio composto da Empoli, Verona e Frosinone (alle spalle c’erano il Sassuolo a 26 e la Salernitana a 15). La differenza sta tutta nel rendimento casalingo. È vero che l’Udinese sabato ha ritrovato la vittoria casalinga che mancava dal 25 ottobre, ma nello scorso torneo al Friuli aveva centrato solo una volta l’appuntamento con i tre punti.

Oggi, quando manca ancora all’appello il posticipo di questa sera tra Cagliari e Lazio, la classifica dice che i bianconeri hanno un vantaggio di nove punti sulla terz’ultima, il Parma. È vero con i tre punti per vittoria si sta poco a essere rimontati, ma va anche detto che in mezzo ci sono tante squadre. I friulani occupano il decimo posto che, a questo punto della stagione, può diventare il vero obiettivo che tra l’altro rispecchierebbe il vero valore della rosa che non è superiore a nessuna di quelle che stanno davanti e che si equivale a quella del Torino.

Tra l’altro il cammino che attende Thauvin in casa prevede tre avversarie che le stanno alle spalle in classifica: il 16 febbraio arriverà al Friuli l’Empoli che non sta vivendo un gran periodo (due punti nelle ultime otto gare dopo il ko di ieri a Torino), il 2 marzo l’avversario sarà il Parma, il 16 marzo l’atteso derby con il Verona. Detto che non perdere e quindi mantenere le distanze è il primo obiettivo, vincerne almeno due su tre significherebbe avvicinarsi a quota 40 a metà marzo. Da lì in avanti ci si potrebbe anche divertire. 

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