L’Udinese vince 2-1 a Cagliari e ritrova la vittoria dopo due mesi
I friulani tornano al gol dopo 440 minuti e ai tre punti che mancavano dall’1 marzo. Le reti che mettono sotto i sardi portano le firme di Zarraga e Kristensen

L’incantesimo si è rotto. L’Udinese torna al successo dopo più di due mesi e lo fa trovando la via del gol dopo 440 minuti di digiuno. È questo il telegramma spedito dalla Sardegna, dove Runjaic ha continuato a divertirsi proponendo un centrocampo intercambiabile. L’ha ideato contro il Bologna e l’ha ridisegnato anche sabato 3 maggio, seppur con degli interpreti diversi, viste le squalifiche di Kingsley Ehizibue e Martin Payero, alle quali va aggiunto il recupero in extremis di Jurgen Ekkelenkamp che ne ha sconsigliato l’impiego dal primo minuto.
Con Jaka Bijol rientrato dal turno di stop deciso dal Giudice sportivo, la retroguardia resta sempre dispari, nella quale Thomas Kristensen agisce sul centro-destra e Oumar Solet sull’altro fronte. Stavolta gli esterni, Rui Modesto e Hassane Kamara, sono decisamente più alti, quello che non cambia è il movimento a ciclo continuo di Arthur Atta che dovrebbe giostrare in teoria alle spalle dell’unica punta, Keinan Davis, ma che in pratica è un autentico tuttocampista, capace di arretrare per costruire gioco, ma anche lavorare il pallone sulle fascia, soprattutto quella destra. Con queste premesse è logico che l’Udinese alzi a rotazioni tutti gli altri centrocampisti, in particolare Sandi Lovric e Oier Zarraga, ma anche Jesper Karlstrom fa capolino di tanto in tanto davanti all’area di rigore avversaria, cavalcando l’onda di un possesso palla al 59% nel primo tempo.
Insomma, una sorta di 3-6-1 che poi diventa un “classico” 3-5-1-1 proponendo di volta in volta un trequartista diverso. Non che la produzione di palle gol sia “abnorme”, a metà gara saranno 2 come quelle del Cagliari che sbaglia per prima con Piccoli il diagonale del possibile vantaggio. Subito dopo l’incertezza di Luperto che favorisce il traversone dalla linea di fondo di Modesto che centra in mezzo all’area trovando l’arrivo di Zarraga per il vantaggio bianconero. Il digiuno finisce: l’ultimo gol risaliva al 30 marzo, a San Siro, quando Solet al 26’ della ripresa segnò il 2-1 contro l’Inter che alimentò la speranza di una rimonta. Da allora zero reti con Genoa, Milan, Torino e Bologna, finita 0-0.
Nonostante la “botta di vita” l’Udinese si complica la partita da sola rivitalizzando un’avversaria punzecchiata anche dal proprio pubblico che sperava in un successo per chiudere il conto salvezza. Succede così che Karlstrom esagera nel pressing alto, che nel “buco” si infili Makoumbou, abile nel lanciare Zortea che Kamara si dimentca si seguire nella diagonale. Pareggio che Davis prova a schiodare con un destro che non piega le man di Caprile.
Nella ripresa la Zebretta alza il baricentro del gioco con due centrocampisti a ridosso della punta, avanzando il raggio d’azione di Lovric. Zarraga si ritrova sul destro il pallone del 2-1, ma ancora una combinazione sulla destra, con un velo di Atta per Lovric che procura il corner del raddoppio. Solet cerca la deviazione al volo, il pallone sbuca sul secondo palo e Kristensen lo mette nel sacco con un colpo “di panza”.
Zarraga e Kristensen, i goleador che non ti aspetti. E così ritornano alla mente le parole del “supervisore” dell’area tecnica, Gianluca Nani, pronunciate dopo il Torino: «Siamo forti anche senza Florian Thauvin e Lorenzo Lucca». Runjaic stavolta ci mettere del suo lanciando un messaggio chiaro a poco meno di un quarto d’ora dalla fine. Dentro Sanchez, Bravo ed Ekkelenkamp, oltre a Giannetti: fuori Davis, Lovric, Zarraga e un esausto Rui Modesto. Così l’Udinese cerca il colpo da ko che non arriva neppure dopo cinque minuti di recupero. Ma la sofferenza è poca cosa, come la “cifra tecnica” del Cagliari.
I tre punti finiscono nella tasca bianconera, come non accadeva dallo scorso 1 marzo: per questo l’Udinese faticherà a tornare tra le prime dieci dove da sabata 3 maggio c’è il Como dei nababbi indonesiani.
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