«Rivogliamo l’Europa»: al Friuli la presentazione della nuova Udinese
«Mandi furlans», così Runjaic chiama a raccolta i tifosi. Che rispondono prendendo di mira con cori l’ex Thauvin

«In Europa vogliam tornare», cantano gli ultras appollaiati in buon numero sotto la tribuna centrale. «Vogliamo l’Europa», e ancora «portaci in Europa» a mister Runjaic che esordisce gagliardo con un «Mandi Furlans», tira fuori un bigliettino con belle frasi in italiano più per timidezza che per altro perché la lingua di Dante ha imparato a masticarla più che bene. E a un certo punto dice: «Sono felice di iniziare il mio secondo anno all’Udinese, speriamo di fare meglio dell’anno scorso, sono forti e si allenano duramente. Non vediamo l’ora di ricominciare a giocare col Verona lunedì grazie al supporto dei nostri splendidi tifosi».

Eccola la presentazione dell’Udinese del Runiajc bis, quella senza Bijol, Lucca e anche Thauvin. Insultatissimo dagli ultras con “vaffa” a piena gola. Sorride il neocapitano Karlström, si farà amare dai tifosi ancor di più con quella fascia, lui che incarna al meglio, per spirito e intelligenza tattica, questa nuova Udinese.
Fatta di gioventù, fisicità (debordante solo a vederla quella di Solet o Davis, ma anche del giovane Palma), voglia di emergere (quella di Piotrowski e Goglichidze, Nunziante e Mille presentati giovedì) che ha sempre caratterizzato le migliori annate in salsa bianconera, ma forse poca qualità. «Intanto non vogliamo finire come un anno fa. Poi arriveranno un attaccante e un esterno – spiega l’uomo mercato bianconero Gianluca Nani - Sappiamo che sono andati via giocatori importanti davanti e che dobbiamo completare nel mercato».

Zaniolo? In camera caritatis il braccio armato (speriamo abbia in dote abbastanza munizioni, alias denari) di Gino Pozzo frena. «Costa troppo», sintetizza.
Ma, si sa, il bello del mercato è anche negare l’evidenza di una trattativa che invece i rumors danno per bene avviata. I tremila accorsi allo stadio, perché la location di Piazza Venerio era stata scartata per il maltempo che poi non è arrivato (peccato), sotto una tambureggiante musica da discoteca, sono ancora inebriati dalle luci della ribalta europee di Supercoppa. «Ripartiamo da quella magica notte d’estate che l’Udinese e la città si sono meritate», hanno detto all’unisono il direttore generale dell’Udinese, Franco Collavino e il vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi.

Di aria d’Europa ha parlato anche il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. «Noi crediamo nell’Udinese, società leader e modello per tutti, tanto da legarci con soddisfazione il nostro marchio del Fvg», ha detto.
Prima che “Ruggero de I Timidi” cantasse il tormentone “Torna a Udine”, Torna a Udine”. Chi? Non Alexis Sanchez. Non pervenuto. Solo la sua gloriosa maglia numero 7 non è stata presentata. Tristemente ammainata nella notte alla DiscoFriuli.
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