Udinese, un’involuzione che preoccupa: la salvezza non è l’unica ambizione
Gioco prevedibile, pochi gol e approccio sbagliato alle partite: contro il Lecce serve una scossa per non perdere anche la fiducia del pubblico

Alla vigilia del poker di partite con Sassuolo, Cagliari, Cremonese e Lecce si era detto che al termine di questo mini-ciclo avremmo capito che tipo di campionato avrebbe fatto l’Udinese. Ebbene, ancor prima di sapere cosa faranno i bianconeri oggi alle 15 contro i salentini, la sensazione è che la massima ambizione sarà quella della salvezza. Il motivo non va ricercato tanto, o non solo, nei troppi punti lasciati per strada, quanto per l’approccio alle partite quasi sempre sbagliato e per il basso livello di gioco espresso. In un anno e mezzo la squadra di Runjaic ha avuto un’involuzione più che un’evoluzione. Non c’è fluidità di manovra, non esistono movimenti senza palla, le trame sono prevedibili e ci si affida quasi sempre alla giocata di un singolo (lo scorso anno Thauvin, oggi Zaniolo e Atta). Insomma, per usare la battuta di un tifoso dopo la partita di Cremona, il gioco che Runjaic ha dato all’Udinese è direttamente proporzionale al suo italiano.
Troppo severi? Può essere, saremmo i primi a essere felici di venire smentiti, ma i fatti per il momento dicono questo. Nelle tre partite giocate in casa l’Udinese ha raccolto solo un paio di punti segnando appena due gol. Tre settimane fa alla fine della gara con il Cagliari è uscita tra i fischi, oggi all’inizio ci sarà la solita spinta del pubblico, ma attenzione perché la pazienza dei tifosi è arrivata a un livello di guardia. Non altrettanto, sembrerebbe, quella di Gino Pozzo. La scorsa settimana Gianluca Nani ha difeso a spada tratta l’allenatore assicurando che «la proprietà è soddisfatta del lavoro del tecnico». Onestamente facciamo fatica a immaginare che a Londra siano contenti dell’espressione di gioco e soprattutto della crescita (modesta) di quasi tutti singoli.
Dicevamo che sono solo due i gol segnati dai bianconeri nelle tre gare casalinghe sin qui disputate. Oggi cercherà di scalfire la retroguardia leccese la coppia Davis-Zaniolo. L’inglese, partito in panchina a Cremona, sta meglio. Ma attenzione, la finalizzazione va affidata un po’ a tutti: ci si aspettano molti più inserimenti dalle mezzali (Piotrowski e Atta gli interpreti di oggi) e anche da un esterno come Zanoli al quale piace anche venire dentro il campo. Bisogna cominciare a sfruttare meglio le palle inattive specie se dalla difesa fai salire tre “giganti” come Solet, Kabasele e Bertola, probabile titolare al posto di Golichidze.
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