L’Udinese perde Thauvin: se ne va al Lens per 10 milioni
Il rilancio dei francesi è stato accettato dalla società, che ha capito che il fantasista voleva lasciare il Friuli. Oltre al centravanti ora serve una punta d’appoggio, ipotesi Insigne

Se n’è andato sbattendo la porta in faccia a chi due anni e mezzo fa lo aveva riportato nel calcio che conta e gli aveva appena allungato il contratto esercitando l’opzione sul rinnovo, ma anche a chi lo aveva eletto capitano dell’Udinese. Così il 5 agosto Florian Thauvin ha lasciato di stucco la società e Kosta Runjaic per andarsene al Lens, non certo una nobile di Francia dove si respira l’aria di alta quota in classifica.
Semmai, da quelle parti, per decenni la gente è scesa sotto terra a scavare nelle miniere di carbone che anche molti friulani emigranti hanno conosciuto in epoche passate, là dove i tifosi danno e pretendono il massimo. Sudore e sacrificio aspettano quindi l’ormai ex capitano dell’Udinese che la sua fascia l’ha lasciata nell’armadietto svuotato il 5 agosto al Bruseschi, dove è passato giusto per salutare, senza dunque allenarsi, in vista del viaggio che lo porterà a Lens per firmare un contratto da quasi 2 milioni a stagione fino a giugno 2028.
E l’Udinese? Di fronte alla voglia matta di tornarsene in Francia, Runjaic ha potuto ben poco, così come il dt Gokhan Inler e il group technical director Gianluca Nani, mentre da Londra Gino Pozzo, una volta afferrata l’intransigenza del francese che non vedeva l’ora di andarsene, ha alzato la posta sperando di guastare la festa ai francesi che invece non hanno desistito e sborseranno oltre 10 milioni per il cartellino di Thauvin, prossimo ai 33 anni, il 26 di gennaio.
Una nuova maglia, quella giallorossa, attende dunque il mancino di Orleans, mentre dalle nostre parti l’ultima casacca di Thauvin, da lui stesso autografata, è andata venduta all’asta di beneficienza alla Bobo Summer Cup per 2.500 euro, quelli che i ragazzi dei Fanta Friends, Antonio, Vincenzo e Daniele, hanno donato all’associazione Sostegno 70 che sostiene la cura del diabete di tipo 1 al San Raffaele di Milano.
Ben diversa, invece, sarà l’assistenza di cui avrà bisogno mister Kosta, che una volta persa la coppia (Thauvin-Lucca) da oltre il 50% di gol realizzati la scorsa stagione, dovrà ricalibrare molti aspetti tattici, a cominciare dal modulo. Serviranno due punte per il più che probabile 4-4-2 atipico che sta prendendo forma in preparazione, quello dove Arthur Atta è il candidato a ereditare la leadership tecnica del suo connazionale appena dileguatosi, magari partendo proprio dalla fascia destra sulla quale Thauvin si sentiva “a casa” anche in Friuli, come aveva detto.
Dal canto suo, dopo essere rimasta spiazzata, la società si è messa subito all’opera per portare in dote due attaccanti a mister Kosta. I profili saranno quelli di una prima punta di peso da mettere alle spalle di Kenian Davis nelle gerarchie, col 22enne nigeriano Rafiu Durosinmi del Viktoria Plzen in sorpasso sul nazionale polacco del Midtjylland, Adam Buksa, e preferto al greco Euthymios Koulouris, capocannoniere in Polonia nell’ultima stagione col Pogon. Poi una seconda punta d’appoggio: suggestiva l’ipotesi Lorenzo Insigne, il 34enne napoletano che ha giocato le ultime tre stagioni nella Mls americana a Toronto ed è in cerca di un contratto in Italia. Altro nome è quello dello lo svedese Jesper Karlsson del Bologna, 27enne che nelle ultime due stagioni ha giocato poco sia a Bologna che a Lecce, dove è andato in prestito.
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