Udinese regina di sostenibilità: 28 milioni di utile, ma la concorrenza cresce
Dal Genoa al Parma, sempre più club seguono il modello bianconero: cessioni eccellenti e conti in ordine per restare competitivi. In rosso invece le big, da Inter e Juve fino alla Fiorentina

C’è sempre l’Udinese iscritta al Gran premio della fantasia, da anni pronta a cedere i suoi pezzi per alimentare il proprio mercato e con questo il chiudere il cerchio del rinnovamento continuo. Ma la novità è che la tanto sbandierata sostenibilità comincia a essere un cavallo di battaglia per molte avversarie alle spalle delle cosiddette big, le squadre che giocano anche per centrare la qualificazione alle coppe europee, a cominciare dalla Champions. A dire il vero neppure tutte: nella classifica degli utili stilata dal portale specializzato Transfermarkt – che tiene conto anche dei giocatori riscattati a giugno 2025 e ’26 – con il segno più compaiono anche i campioni d’Italia del Napoli e il Milan in cerca di riscatto con Allegri (+12 milioni). In rosso, invece, Roma (-1), Lazio (-8), Atalanta (-18), Fiorentina (-28), Inter (-41) e Juventus (-53), anche se la medaglia d’oro degli spendaccioni spetta ai fratelli Hartono, i proprietari indonesiani del Como che hanno speso 94 milioni più quelli incassati, il tutto nel quadro della promozione del club lariano prima che si abbatta la scure del Fair Play Finanziario, l’insieme di norme emanato dall’Uefa per garantire una gestione finanziaria sostenibile: in poche parole nel giro di qualche anno i ricavi dovranno una percentuale delle uscite. Insomma, se il Como non ha voluto iscriversi al Gran premio fantasia interverrà il governo del calcio.
Molte altre squadre di secondo piano hanno invece deciso di inseguire la sostenibilità pe conto proprio, senza bisogno di paletti. Oltre all’Udinese, quarta con un utile di 28 milioni frutto soprattutto delle cessioni eccellenti, da Lorenzo Lucca, a Jaka Bijol e Florian Thauvin, nella Top 10 dei club virtuosi c’è spazio anche per Genoa (+52), Parma (+41), Bologna (+32), Torino (+22) e Lecce (+14). Poi sotto, non più in doppia cifra, Verona (+9) e Cagliari (+1).
Escludendo il Bologna, iscritta al tabellone principale dell’Europa League e comunque una realtà che deve ancora consolidarsi a livello continentale, tutte le altre sono formazioni che hanno lo stesso obiettivo dei bianconeri. Sono avversarie che puntano a reinventarsi dopo aver ceduto i pezzi migliori per centrare prima di tutto la salvezza e poi, magari, provare ad agganciarsi al treno europeo e diventare la sorpresa dell’anno, la mina vagante della seconda parte della stagione.
Un po’ come faceva l’Udinese negli anni d’oro e che da un decennio abbondante non riesce a riproporre per la gioia dei tifosi bianconeri. Colpa di un turnover di mercato estremo? Di sicuro anche in questa stagione ancora all’alba sono molti i punti di domanda che dovranno trovare risposta. Gli ultimi tre colpi sono un po’ un emblema: sono arrivati un talento da rilanciale come Nicolò Zaniolo, un emergente come Alessandro Zaniolo e un giovane sconosciuto come Idrissa Gueye. Le estrazioni del “bingo” riprenderanno nel weekend.
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