Runjaic tra moduli e dubbi: l’Udinese cerca stabilità in vista del Cagliari
Il tecnico tedesco ha cambiato tre assetti in due gare: la squadra sembra chiedere certezze, non esperimenti

È ancora alla ricerca della formula tattica giusta con cui rilanciare l’Udinese contro il Cagliari Kosta Runjaic, altrimenti domenica scorsa non se ne sarebbe uscito così davanti alle telecamere del Mapei: «Io devo pensare alle cose che posso fare per influenzare la partita in corso. Per questo sono principalmente confuso e arrabbiato con me stesso». Sono state parole proferite dopo avere incassato la seconda sconfitta di fila in campionato, ma soprattutto dopo avere rivoltato l’Udinese come un calzino negli ultimi 180 minuti, passando dall’inatteso (anche per Max Allegri) 4-4-2 col Milan al 3-5-2 del primo tempo col Sassuolo, salvo poi far spazio al 4-1-3-2 della ripresa. Ha quindi ballato tra la mediana pari con i quattro in linea e quella “a 5” mister Kosta, finendo però per non trovare il ritmo, anzi per perderlo proprio. Risultati alla mano, infatti, Runjaic ha incartato l’Udinese dopo averla avviata alla conquista dei 7 punti raccolti con Verona, Inter e Pisa affrontate sempre col 3-5-2.
L’allenatore tedesco sottolinea costantemente l’importanza dell’elasticità tattica, sottolineando i vantaggi di saper giocare “a 3” o “a 4” in difesa, e quindi con i quattro centrocampisti o i cinque, ma l’impressione è che la teoria faccia a pugni con la realtà di una squadra che invece sembra chiedergli solo stabilità e certezze, o per lo meno tempi più lunghi d’interpretazione. A riprova della continua ricerca della quadratura il fatto che Karlstrom sia l’unico vero punto fisso (sempre utilizzato), mentre Atta, pure lui in ogni undici titolare, ha cambiato spesso ruolo. Il terzo interno, nel caso di mediana dispari, dovrebbe essere Piotrowski che, tuttavia, è il più sostituito (3 volte su 4 da titolare).
Ma anche nello scorso campionato Runjaic cambiò più volte abito tattico ottenendo risultati sia con la mediana pari che con quella dispari, ma sempre concedendo tempo sufficiente. Quando invece non lo fece, alternando il 3-5-2 e il 4-4-2 una partita sì e l’altra no, come dalla 28ª giornata alla 34ª, per esempio, arrivarono solo confusione e disorientamento, ma soprattutto due soli punti ottenuti in 7 partite, ovvero i pareggi con Lazio (1-1) e Bologna (0-0), entrambi col 3-5-2. Guarda caso, è il modulo che mister Kosta scelse alla 6ª giornata di andata dello scorso campionato perdendo in casa dall’Inter, dopo 10 punti fatti nelle prime 5 giornate col 3-4-2-1 su cui aveva lavorato in preparazione. A ben guardare, anche in quell’avvio Runjaic tolse certezze presentando il 3-5-2 a Parma alla 4a giornata, beccando due gol nel primo tempo per poi ripassare al 3-4-2-1 nella ripresa, vincendola poi 3-2.
Insomma, sembra che mister Kosta ci sia proprio ricascato nel togliere certezze all’Udinese anche a fronte dei risultati ottenuti, ma sembra anche che col Cagliari prenderà spunto dal passato, visto che sta scegliendo se puntare sul 3-4-2-1 con Atta e Zaniolo alle spalle di Davis, o sul 3-5-2 co Zaniolo e Davis di punta. Chissà se sulla sua scelta inciderà il 3-5-2 con cui lo scorso anno l’Udinese s’impose 2-0 ai Rizzi.
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