Udinese, resistenza inutile: un’ora di muro poi il crollo, la Juve ringrazia
La squadra di Runjaic, falcidiata dagli infortuni, regge fino al gol contestato di Nico Gonzalez. A Venezia servirà solo vincere per salvarsi

Il muro da Champions dell’Udinese regge per un’ora, poi concede il gol del vantaggio della Juventus che resta da sola al quarto posto, un piazzamento che dovrà difendere a Venezia, là dove la salvezza passerà necessariamente attraverso una vittoria.
La Zebretta, invece, ha visto passare anche l’ultimo treno per arrivare a quota 48. Runjaic ha cercato di far quadrare i conti con gli uomini contati, considerando che si è presentato all’Allianz Stadium senza gli squalificati Lucca e Atta, oltre agli infortunati Bijol, Payero e Thauvin, ai quali ha dovuto aggiungere sul rettilineo che ha portato all’ultima trasferta della stagione anche Iker Bravo, il 20enne spagnolo che avrebbe potuto giostrare al fianco d’attacco in un 3-5-2 capace di schierare due punre pure.
Una scelta che avrebbe potuto dare un po’ di ossigeno al reparto mediano, ridotto all’osso. Niente da fare, mister ha dovuto inserire immediatamente tutti i quattro centrocampisti a disposizione, tenendosi di scorta Rui Modesto, diventato una sorta di jolly ormai.
Ecco dunque tra i titolari Lovric che dà l’impressione di essere l’uomo incaricato di avvicinarsi più possibile in appoggio al centravanti, Keinan Davis, mentre ai fianchi del perno Karrlstrom agiscono Zarraga ed Ekkelenkamp. Gli esterni sono spesso e volentieri bassi, tanto da formare una retroguardia a 5, con Ehizibue a destra e Kamara sull’altra corsia, mentre i centrali sono Kristensen, Kabasele e Solet, sistemati a protezione della porta di Okoye.
Insomma, l’Udinese è una sorta di linea Maginot, tant che quando Lovric rincula sulla destra a centrocampo il modulo è più che altro un 5-4-1. Una murglia contro la quale Tudor sbatte con i suoi “pesi leggeri”: Kolo Mauni è la punta centrale, dietro agiscono il rientrante Yildiz a sinistra e Conceiçao sul fronte opposto. Troppo poco per scalfire una retroguardia dove Solet, inserito nell’undici titolare nonostante i guai giudiziari, è il più intraprendente.
Per questo sono soprattutto i tiri dalla distanza a mettere in difficoltà Runjaic. Prima un destro di Locatelli a mezzo metro dall’incrocio, poi una conclusione di Nico Gonzalez fermata da Okoye con l’aiuto del palo. In mezzo anche due squilli dell’Udinese: un destro dalla distanza di Ekkelenkamp parato da Di Gregorio e una percussione di Zemura murata da Alberto Costa dopo una percussione a sinistra. Sì, proprio Zemura, perché come se non bastassero i forfait prima del calcio d’inizio, a metà tempo si ferma anche Kamara, complice un problema muscolare alla coscia destra.
Nella ripresa sembra quasi che la Juve voglia concedere un po’ del suo inutile possesso palla all’Udinese per poi avere spazio per ripartire a fionda una volta recuperato il pallone. Succede così che qualche spiraglio la squadra di Tudor lo vede. Così come ci sono un paio di manovre di alleggerimento interessanti dell’Udinese. Conceçaio ci prova con il sinistro che viene disinnescato con la punta delle dita della mano destra da Okoye, in tuffo, mentre sull’altro fronte Davis spreca con il sinistro dal limite dell’area. Mister Kosta sostituisce Lovric, ammonito, inserendo Rui Modestro. Praticamente il riconoscimento “ufficiale” del 5-4-1. Ma nel momento di alzare ancora di più l’asticella dell’attenzione Solet cade in un peccato di presunzione: prima ferma Conceiçao, poi decide di partire in dribbling in piena area, venendo contrastato in modo ruvido da Nico Gonzalez che scambia con Yildiz e insacca al 16’ della ripresa. L’Udinese invoca un fallo che l’arbitro Ayroldi non riconosce. Ha retto per un’ora il muro dell’Udinese.
Succede così che poco dopo Runjaic decide sparare tutte le cartucce della panchina: dentro anche Sanchez al posto di Ekkelenkamp, mentre Giannetti dà il cambio a un Kabasele evidentemente senza ossigeno dopo una prestazione positiva. L’Udinese alza il baricentro ma ricava poco se non il raddoppio di Vlahovic entrato nel finale. Game over.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto