Il tradimento dopo la gioia: l’Udinese che delude i suoi tifosi
Dalla notte magica contro il Napoli al crollo con la Fiorentina: quando perdere così diventa inaccettabile

Rieccheggiavano al PalaCarnera le “gesta” dell’Udinese. E si è verificata una cosa, che andrà indigesta alla società bianconera. La cosa peggiore che possa capitare ai tifosi di una squadra: il tradimento dopo la gioia. Quello il tifoso vero, affezionato, onnipresente, che macina pure i chilometri per le trasferte, non lo accetta. Sì, anche con una squadra che non aveva mai vinto, anche in una piazza per cui la Serie B sarebbe una tranvata epocale, si può perdere: ma non così.
Pronti via e il solito Okoye, sì il solito, si fa cacciare (e giù l’ironia social sulle abitudini extra sportive del calciatore, fate giocare Padelli o Nunziante per carità!). Gli altri che fanno? Prego, accomodatevi. Tre gol in un tempo. La Fiorentina non si ferma, non ha mai vinto, potesse ne farebbe sei di gol (ahia, il campionato è lungo, meglio farsi amici che nemici, la classifica è sempre disperata).
L’Udinese se mai fosse entrata, esce dal campo. I bianconeri di Runjaic, con Runjaic – no in testa Runjaic – riescono in un colpo solo a vanificare la fantastica vittoria contro il Napoli. Bisognava impegnarsi per riuscirci? No, un tifoso uscendo dal Carnera, ieri ci ha detto: se c’era una squadra che poteva rianimare la Viola era proprio l’Udinese. Pensateci bene: è la più brutta cosa che una dirigenza possa sentire della propria squadra.
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