Udinese, debutto in Coppa Italia contro la Carrarese: in attacco Iker Bravo favorito come spalla di Davis
I bianconeri esordiscono al Bluenergy Stadium contro la neopromossa toscana: vietato sottovalutare la gara, con il tecnico tedesco pronto a riproporre il 3-5-2

Si parte. L’Udinese sale sul “battello” della Coppa Italia in acque tutto sommato tranquille, considerando che l’esordio ufficiale della stagione sarà, come al solito, contro una formazione di Serie B, anche se la serata vissuta dal Cagliari con l’Entella, eliminata soltanto ai rigori, consiglia la massima concentrazione ai bianconeri, oggi contro la Carrarese. Insomma, può essere anche una solenne fregatura l’atmosfera rilassata di Coppa, elettrizzante solo per i 315 tifosi in arrivo dalle Alpi Apuane che – giustamente – vogliono godersi una serata in uno stadio di Serie A, tra l’altro teatro pochi giorni fa di una finale europea, quella che ha assegnato la Supercoppa europea al Psg davanti a milioni di telespettatori collegati da tutto il mondo. Bisognerà giocare fin dall’inizio con la soglia dell’attenzione alta e Runjaic lo sa bene, tanto che lo scorso anno esordì in Italia rifilando quattro gol all’Avellino per poi incrociare la Salernitana, allora iscritta al torneo cadetto.
Anche stavolta l’Udinese, dovesse superare il turno – toccate ferro, per favore – incrocerà una squadra di B (fissati per mercoledì 24 settembre, al netto di anticipi e posticipi), visto che l’ambizioso Palermo ha già eliminato la Cremonese, neopromossa nella massima serie, sulla via che porta all’ottavo contro la Juventus, nella parte del tabellone di un potenziale quarto di finale con l’Atalanta. Tutta roba buona per intrecciare il campionato con la Coppa Italia tra dicembre e gennaio.
Inutile proiettarsi troppo avanti. Meglio cercare di capire come sarà l’Udinese senza Bjiol, Thauvin e Lucca, i tre big ai quali da gennaio si è aggiunto Solet e sui quali mister Kosta ha costruito la tranquilla salvezza dello scorso torneo di A e sui quali ha “eretto” il proprio gioco, grazie a una difesa particolarmente strutturata, soprattutto sotto il profilo fisico, e un attacco ben mixato, grazie alle qualità tecniche del francese e al gioco aereo garantito dal “due metri” azzurro ceduto al Napoli. Così nel primo mese e mezzo il tecnico tedesco ha imboccato la strada del centrocampo intraprendente, seppur con diverse formule tattiche. Prima ha sperimentato un modulo con la difesa “a 4”, poi è tornato al caro vecchio 3-5-2, affidando però le chiavi ad Arthur Atta, al quale si chiede anche un pizzico di fantasia, attraverso un’interpretazione che si allontana dal solito copione.
L’Udinese ha giocato (e vinto) in questo modo contro il Werder, a Brema, dove l’elasticità della mediana ha aiutato Keinan Davis, il centravanti che sta sostituendo Lucca e che si è visto all’opera da titolare in Germania: suo il gol che ha sbloccato il risultato. L’altro gol è arrivato dal giovanissimo Matteo Palma, classe 2005 piazzato sulla destra nel terzetto difensivo al posto di Kristensen, dirottato al centro. Un’intuizione che dovrebbe essere riproposta anche oggi da Runjaic che, invece, non ha trovato soluzioni all’addio di Thauvin con il “ripescaggio” di Brenner, tanto che stasera là davanti in coppia con Davis dovrebbe agire Iker Bravo.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto