Udinese, arbitraggi e futuro: più dubbi che certezze a casa dei Pozzo
Il mancato fischio su Solet fa discutere, ma i veri nodi sono altrove: Runjaic in bilico, Thauvin insostituibile e la difesa a rischio smobilitazione

Stesso metro arbitrale? Mah, Ayroldi non ha fischiato fallo a Solet e nemmeno su Solet, travolto nell’azione del gol di Nico Gonzales.
È l’azione che ha sbloccato la partita regalando di fatto la Champions alla Juventus, roba da introiti milionari capaci di attutire il tradizionale esborso milionario di denari da parte di Elkann. Ma cosa puoi dire all’arbitro pugliese trapiantato per amore a Premariacco?
Ma aggrapparsi a un mancato fischio sarebbe inutile. Il campionato dell’Udinese ormai è finito e, semmai, la gara allo Stadium ha buttato là un paio di sassi nello stagno di Gino Pozzo, non a caso presente a Torino.
Perché sono questi i giorni in cui un club deve porre le basi per il futuro. Ripartiranno da Runjaic i bianconeri?
Fibrillazioni recenti a parte, l’allenatore si è sostanzialmente meritato la conferma, ma il finale di stagione deludente, appena la squadra è rimasta senza Thauvin, pone un problema non da poco: la squadra perde in pericolosità, diventa prevedibile. E la solidità, dimostrata anche in fondo, non basta. Apriti cielo poi se la difesa dovesse essere privata di Solet (meglio restare alle cose di campo) e di Bjiol. O peggio di tutti e due. Capite che non sono grane da poco.
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