Serve riaccendere la luce: il commento a Udinese-Hellas Verona 1-1

Tanta fisicità, ma manca qualità. E in questa mediocrità non ti puoi permettere di regalare un gol dopo aver trovato il vantaggio

Antonio Simeoli

Ma di cosa stiamo parlando? Siam qui da due anni che ve lo scriviamo e la musica non cambia. Lui è sempre lì ed è lo specchio della mediocrità del momento. Giochi a due all’ora un primo tempo osceno (la stessa cosa vale per il Verona, beninteso), ti salvi perché gli scaligeri partono meglio nella ripresa e prendono la traversa, hai la bravura di sbloccare la partita su calcio d’angolo, l’unico modo che ha per far gol, e che fai? Regali il pareggio.

Col solito Ehizibue che prima regala un angolo al Verona poi si dimentica l’uomo da marcare. Se a questo si unisce il fatto che Runjaic decide di togliere l’unico in campo vagamente in grado di segnare su azione, Davis, e la traversa frena Kamara, il deprimente pari è servito. Non ha qualità l’Udinese, se ne saranno accorti anche i 13 mila abbonati segnalati lunedì dalla società (pochi giorni fa erano meno di 10 mila, deve esserci stata un’impennata per la conferma di …Ehzibue).

Ha tanta fisicità l’Udinese, ci prova come nel finale, ma non ha una punta veloce, ha due terzini scarsi, Zemura lunedì non riusciva a saltare uno che un anno fa giocava in serie D. Con le cessioni di Lucca, Bijol e Thauvin sono arrivati tanti soldi, ma si è spenta la luce. Riaccendetela, con i pannelli solari orgoglio d’Europa costa anche meno suvvia. C’è tempo una settimana. 

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