Il doppio ex De Vitis avvisa l’Udinese: «Il Verona non molla mai»

L’ex attaccante vede i bianconri favoriti nel duello di lunedì. «I bianconeri una gran bella squadra», ma avverte che il carattere è una dote dell’Hellas

Stefano Martorano

«L’Udinese è una gran bella squadra e parte favorita, ma il Verona non molla mai, Paolo Zanetti l’ha costruito così». Lo annuncia così il derby triveneto Antonio De Vitis, per tutti Totò, fin dai tempi in cui era un attaccante con i fiocchi che tra Udine e Verona ha costruito una carriera a suon di gol, inframezzata dall’esperienza di Piacenza dove è ritornato da dirigente, in veste di direttore tecnico del club emiliano finito nel frattempo in D dopo un passato anche sul palcoscenico della massima serie.

De Vitis, Udinese e Verona sono arrivate al campionato passando da due prestazioni diverse in Coppa Italia.

«Vero, e le ho volute vedere entrambe per rendermi conto di come si sono attrezzate. Il Verona ha fatto decisamente più fatica a Cerignola, ma ha passato il turno con carattere, seppur ai rigori, mentre l’Udinese ha dimostrato tutto quello che si sa da tempo».

Ovvero?

«Che la società sa fare calcio. D’altronde io ricordo una presidenza illuminata da Gianpaolo Pozzo che era già anni avanti a tutti ai miei tempi a fini anni Ottanta. Il presidente è stato lungimirante nel creare un modello aziendale che ha anticipato tutti, e i Pozzo lo sono ancora oggi con i fatti e non con le parole».

Eppure Gino Pozzo viene a volte criticato anche aspramente dai tifosi bianconeri: questo mercato, peraltro ancora aperto, non ha convince molti...

«Le critiche sul mercato possono starci, fanno parte del gioco, ma bisogna ricordarsi che l’Udinese da anni riesce a restare in Serie A senza affanni e quando punta un giocatore raramente sbaglia. E quest’anno ci risiamo perché ne ho già visti un paio di rilievo come Palma e Atta».

Runjaic contro il Verona dovrà rinunciare al difensore del 2008 dall’inizio, mentre su Atta ha già detto di volerci investire molto.

«Palma mi ha impressionato. Io ne vedo molti di giovani, ma per la sua età mi ha fatto una grandissima impressione. Contro la Carrarese ha avuto la tranquillità di un veterano e poi ha dimostrato rapidità e velocità sull’uomo».

Atta è atteso da tutti, ma non è Thauvin...

«D’accordo, ma la giocata da campioncino l’ha già piazzata in Coppa Italia contro la Carrarese e questo è un lampo di classe che promette bene. Bisogna lasciarlo libero d’inventare calcio».

De Vitis, da ex bomber come giudica l’attacco dell'Udinese?

«Davis è molto forte, anche fisicamente, e sento di un arrivo di Cheddira che è assolutamente un buon attaccante. Lucca è stata una perdita importante, senza dubbio, anche perché lo conoscevo da tempo visto che mio figlio giocava insieme a lui nel Pisa. Probabilmente Lorenzo ci ha messo più tempo per trovare l’equilibrio necessario per uno strutturato come lui».

Che derby si aspetta ai Rizzi?

«Sicuramente molto combattuto. Il Verona è stato rifatto, ha una società nuova, ma ha confermato Zanetti che è un buon allenatore. È presto per dare un giudizio su questa squadra che per me ha il grande vantaggio di avere alle spalle una piazza molto calorosa. A Verona si può ottenere qualsiasi risultato se c'è sintonia con la tifoseria e sono sempre abituati a lottare e a non mollare mai. Sarà così anche a Udine».

De Vitis, prima dei 38 gol che lei segnò a Verona dal 1995 al ’99 ne fece 20 all’Udinese tra il 1988 e il ’91. Quali ricordi ?

«Totalmente positivi perché Udine ha rappresentato una tappa importante della mia carriera. Ricordo soprattutto il primo anno, quando ne feci 15 e salimmo in A». —

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