Parla Walem: «Vorrei vedere un’Udinese più convinta della sue potenzialità»

L’ex centrocampista in vista della trasferta di Parma: «Mi aspetto un’impennata, ma servirà convinzione dei propri mezzi: gli emiliani sono inferiori»

Stefano Martorano
Il belga Johan Walem e, a destra, Atta con Runjaic
Il belga Johan Walem e, a destra, Atta con Runjaic

«Vorrei vedere un’Udinese molto più convinta delle proprie grandi potenzialità, e a Parma mi aspetto un’impennata contro una squadra che le è inferiore», fa sapere da Bruxelles Johan Walem, convinto com’è che la balbettante Udinese delle ultime settimane debba scendere in campo al Tardini, sabato alle 15, con la convinzione di portarsi a casa l’intera posta in palio. Tre punti che sarebbero preziosi anche per darsi quella botta di autostima che a detta dell’ex centrocampista «scuoterebbe tutto l'ambiente».

Walem, perché chiama in causa la presunta mancanza di convinzione per analizzare l’Udinese?

«Perché nonostante la partenza di Thauvin vedo una squadra più forte di quella dello scorso anno, e sinceramente è un peccato trovarla ancora così discontinua. Una squadra così intensa fisicamente e dotata di alcune individualità tecniche di spicco, come Atta e Zaniolo su tutti, non dovrebbe trovarsi solo a metà classifica. La combinazione tra atletismo e qualità tecnica all’Udinese è di medio-alto livello, credetemi».

Quindi a suo avviso manca la componente mentale a questa Udinese?

«Non vivo lo spogliatoio e di conseguenza certe dinamiche non posso conoscerle, ma vedendo le partite ci si dovrebbe convincere di fare molto meglio, perché l’Udinese se la può davvero giocare con tutti partendo proprio dal confronto atletico che non è affatto secondario. Le qualità poi però bisogna tirarle fuori, anche perché il campionato italiano resta difficilissimo sul piano tattico e in Italia non si gioca a fare un gol in più come in Olanda, ad esempio. In Italia gli errori si pagano cari».

Anche il suo connazionale Kabasele ha messo nel mirino i troppi gol subiti per gli errori individuali...

«Kabasele è stato al Watford prima di arrivare a Udine e quindi conosce bene il sistema, sa come ragionano e cosa vogliono i Pozzo, e adesso si sta rivelando un uomo squadra».

Restando al Belgio, sta notando un Ekkelenkamp in crescita rispetto al giocatore che era all’Anversa?

«A Jurgen puoi chiedere di tutto, anche di giocare dietro le punte come faceva qui, perché sa inserirsi e fare gol. È duttile, ma ha bisogno di avere spazio, perché è un giocatore che abbina quantità a qualità. Poi bisogna anche vedere cosa gli chiede Runjaic».

Walem, cosa si aspetta dall'Udinese che si appresta a entrare nella fase cruciale della stagione?

«Quei miglioramenti che sembravano certi dopo la conferma dell’allenatore. In fondo si è ripartiti sulle basi costruite lo scorso anno. Non conosco sufficientemente bene Runjaic, ma mi hanno detto che sa gestire bene lo spogliatoio. Poi bisogna sempre vedere cosa gli ha chiesto la società».

Il Parma è in salute. Che partita sarà?

«Credo che l’Udinese oggi abbia più qualità del Parma, quindi mi aspetto un’impennata e una gara giocata con la convinzione dei propri mezzi, che non sono pochi». 

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