Cagliari–Udinese 1-2: ora c’è un obiettivo e in campo si è visto

La voglia di fare di fare pare ritrovata, e non è un caso che i friulani abbiano ripreso a far punti. Chiudere il campionato in crescendo è un bel segnale, per il presente e per il futuro

Antonio Simeoli
La squadra di Runjac esulta dopo
La squadra di Runjac esulta dopo

Sarà, ma da quando sono stati posti in corsa degli obiettivi, l’Udinese, anche senza Thauvin e Lucca, ha ripreso a fare punti. Certo, il Cagliari non era il Bologna, va bene non è ancora salvo ma ampiamente in zona sicurezza, ma i bianconeri di Runjaic hanno dimostrato di avere le idee chiare sin dall’inizio della partita.

Insomma, hanno cominciato a farla la partita. Con decisione e intensità. Nulla di eccezionale, ma quanto basta per dimostrare di essere più forti degli isolani, gol di Zarraga compreso. E quando è arrivato i pari regalato da Solet-Kamara, con forse anche la complicità del portiere Okoye, nella ripresa Davis e compagni hanno sempre mantenuto alto il baricentro dando l’impressione di essere in grado di sbloccare il risultato.

È così è arrivato il gol di Kristensen, che ha festeggiato come non mai la rete. Bella l’esultanza del danese, che sa di gruppo e voglia di fare. Quella forse mancata dalla banda di Runjaic per qualche partita, ma che ora pare ritrovata. Il tecnico ha detto che l’obiettivo adesso è di non perdere più.

Ecco, pare un bell’obiettivo per concludere bene un campionato comunque positivo. Finirlo con un filotto di sconfitte avrebbe offuscato le cose, chiuderlo così è ben diverso. E giocatori come lo stesso Kristensen, Modesto, Bravo, Zarraga, soprattutto Atta (che bel prospetto) sono lì a dimostrare che c’è terreno di coltura magari per alzare il livello. Unico rammarico: Sanchez. L’ultima volta che segnò un gol con l’Udinese era il 2011, proprio a Cagliari anche se nel vecchio stadio. Sarebbe stato bello per il cileno riannodare il filo con un gol. Lo meriterebbe. C’è ancora tempo. 

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