L’Udinese a Pisa in cerca di un altro acuto: Bayo ai box, davanti c’è Bravo con Davis

La squadra di Runjaic riparte dopo la sosta con la seconda trasferta di fila. Dovesse ottenere un’altra vittoria, come con l’Inter, sarebbe una partenza lanciata

Pietro Oleotto
Iker Bravo sembra essere l’attaccante che sostituirà l’infortunato Bayo
Iker Bravo sembra essere l’attaccante che sostituirà l’infortunato Bayo

Nel mondo delle meraviglie architettoniche d’Italia, la torre di Pisa è quella che «pende, pende, ma sempre sta su», come cantava il mitico Mario Latilla nello scorso secolo. In quello del calcio italiano, ormai dopo 31 anni di Serie A, si può dire anche dell’Udinese. Toccare ferro, è un imperativo dopo appena un paio di giornate di campionato. Bisogna confermarsi e confermare.

La bontà del blitz di San Siro contro l’Inter, nel caso della Zebretta che aveva sfornato un pareggio a luci e ombre nella gara d’esordio contro il Verona, ai Rizzi, per poi reagire in trasferta. E domenica il calendario regala ai bianconeri la seconda uscita di fila, un’occasione d’oro per far capire ai propri tifosi da che parte potrebbe “pendere” questa stagione.

Lo scenario

Non è un caso, dunque, se l’Udinese domenica sarà accompagnata da oltre mille friulani all’Arena Garibaldi, fresca di restyling che ha portato la capienza a 12.508 posti. Si tratta comunque di un “catino” contenuto: di fatto la squadra di Runjaic rimbalza dallo stadio più grande della Serie A, il Meazza, a quello più piccolo, ma il dato numerico con deve distrarre la “truppa”, come ha avvertito Runjaic, ricordando che da un anno a questa parte è davvero difficile fare bottino in quella che – potere dello sponsor – adesso è diventata Arena Cetilar, oscurando il nome del mitico presidentissimo del Pisa che fu, Romeo Anconetani.

Insomma, il fattore ambientale reciterà un ruolo importante domenica pomeriggio. L’altro aspetto da non sottovalutare è che mister Kosta ha potuto lavorare poco o nulla sull’inserimento dei nuovi arrivati durante la sosta appena finita in archivio, considerando l’alto numero di convocati dalle rispettive nazionali, una cartina tornasole che racconta di un’Udinese di nuovo internazionale, ma anche un problema mica da poco per chi, come il tecnico tedesco, avrebbe toccare con mano lo stato di forma e la sintonia tattica dei nuovi arrivati, in particolare quelli approdati in bianconero in extremis. Uno ha esordito nel finale di San Siro e poi si è messo agli ordini della Polonia, Buska, due erano qui al Bruseschi, Zaniolo e Zanoli, ma non hanno gioco forza potuto allenarsi con la squadra al completo.

Le scelte

Ecco perché questi tre dovrebbero tutti partire dalla panchina, anche se Bayo, infortunatosi con la sua Costa d’Avorio, non ci sarà accanto a Davis, come era successo a San Siro, quando contribuì in modo sostanzioso al colpaccio dell’Udinese. Al suo posto dovrebbe esserci Bravo, nonostante le fatiche in nazionale (under 21 spagnola, con tanto di gol). Una mossa che riserverebbe a Zaniolo un impiego part time, magari sulla trequarti a sostegno di Bucka nella seconda parte della ripresa, per dare il cambio anche a Davis. Ipotesi. Come quelle sul ballottaggio in difesa, per completare un reparto composto da Kristensen e Solet: Runjaic ha recuperato Palma, ma potrebbe scegliere di nuovo Bertola dall’inizio, ancora davanti al georgiano Goglichidze che era entrato nell’ultima mezzora a San Siro. Anche la mediana è tutta in odor di conferma, al centro (Piotrowski, Karlstrom e Atta) e sulle fasce (Ehizibue e Zemura). 

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