Il tecnico che lanciò Zaniolo: «Udinese, ecco come lo puoi valorizzare»

Parla Roberto Breda, che nell’Entella lo fece esordire  tra i professionisti: «Viene visto come un attaccante, ma a mio parere davanti perde certe sue qualità

Stefano Martorano
Nicolò Zaniolo al lavoro in questi giorni al Bruseschi
Nicolò Zaniolo al lavoro in questi giorni al Bruseschi

Fare un passo indietro per farne due avanti può rendere bene il senso della scelta fatta da Nicolò Zaniolo, arrivato all’Udinese per rilanciarsi dopo più di qualche delusione patita in piazze più grandi. È una scelta che non ha sorpreso Roberto Breda, che di Zaniolo è stato allenatore all’Entella nove anni fa, e che adesso vorrebbe vederlo avviato alla piena maturità in maglia Udinese, con la quale si sta avviando verso l’esordio, domenica a Pisa.

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«Sono curioso anch’io che lo feci esordire a 17 anni all’Entella quand’era un ragazzino. Sentendo del suo arrivo a Udine per lui mi sono immaginato un percorso “alla Lucca”, anche se sono storie diverse. Tuttavia, così come è stato per Lorenzo, anche Nicolò ha bisogno di piena fiducia e continuità per tornare ai livelli che merita».

A proposito di esordi, fu semplice lanciare l’allora baby Zaniolo in B?

«Lo vidi giocare nella Primavera contro la nostra prima squadra, le sue doti sopra la media erano evidenti e così e lo feci esordire anche se dal punto di vista tattico era ancora acerbo e aveva bisogno di lavorare, così come poi fece tornando nella Primavera dell’Inter».

È stato quello il primo passo indietro della carriera?

«Sì, e neppure scontato e semplice, visto che dalla B ritornava con i ragazzi, ma lui lo ha fatto per migliorarsi, quindi Nicolò ha già dimostrato di sapersi rimettere in discussione per il bene della sua carriera, anche se poi è stata fin troppo condizionata dagli infortuni».

A suo parere qual è stato l’ostacolo maggiore che gli ha impedito di stabilizzarsi a grandi livelli?

«Gli infortuni avuti in giovane età gli hanno impedito di potersi specializzare in un ruolo definito e quindi di perfezionarsi nell’essere duttile tatticamente. Non sto dicendo che è indietro, ma a mio parere deve ancora completarsi ed è ora che diventi grande anche grazie alla possibilità datagli dall’Udinese, che non è una piazza comparabile a Roma o altre grosse realtà».

Breda, lei in quale ruolo vedrebbe meglio?

«Parlare di ruoli mi viene difficile, ma negli ultimi periodi è stato sempre più proposto all’attacco, anche se a mio parere perde certe sue prerogative, come l’intensità di corsa e una certa presenza fisica».

Non a caso Runjaic sta pensando a lui anche da mezzala o esterno nel 4-4-2.

«Sì, ma è un ruolo che non ha mai fatto, o quasi. Poi dipende da come lo vede l’allenatore tedesco. L’esterno invece è un ruolo che può coprire bene».

L’Udinese è la squadra giusta per Zaniolo?

«È una società che non fa pazzie ma investimenti, e quindi credo che gli abbia riconosciuto doti ancora inespresse. L’Udinese sta dando continuità al progetto tattico e per me è la strada giusta per portare avanti la crescita di ragazzi che richiede continuità tattica e di progetto».

Breda, domenica c’è Pisa-Udinese alla ripresa...

«Bisogna dare un po’ di tempo a Gilardino che ha fatto un’ottima esperienza al Genoa, ma mi aspetto una partita tosta per l’Udinese, in un campo ostico». 

 

 

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