Udinese da bar: l’occasione sprecata contro la Juve più debole di sempre
A Torino i bianconeri friulani entrano in partita tardi, sbagliano i cambi e lasciano i tre punti alla “Vecchia Signora” in crisi. Runjaic, due peccati mortali

Vi ricordate una trentina d’anni fa quella canzone dell’immenso Gino Paoli? Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo. A Torino l’Udinese si è presentata al bar (della Juve) come un cliente affezionato.
Scusi un caffè? Quattro chiacchiere e via, tanto tutti, t-u-t-t-i, pubblico, Lucianone Spalletti che aleggiava, il signor Brambilla, allenatore per una notte, i giocatori bianconeri (della Juve), persino i telecronisti, aspettavano i tre punti-brodino dei padroni di casa prima di Spalletti. L’Udinese ha iniziato così la partita anche con Sassuolo, Cagliari e Cremonese.
Primo peccato mortale di mister Runjaic. Poi l’Udinese capisce che in fondo l’avversaria è affrontabile, lo stadio è ammutolito e sull’orlo di una crisi di nervi. E arriva il bel pareggio di Zaniolo.
Nella ripresa c’erano insomma tutti gli ingredienti per approfittare della situazione, nonostante quell’inizio da quattro amici al bar. Ma togliere poi Zaniolo (altro peccato mortale) è stato però come dire alla Juve: togliamo il disturbo.
Ed ecco il gol di Gatti. Al suo posto un tempo c’erano Scirea, Gentile, Ferrara, Thuram, Cannavaro, Chiellini. Rende l’idea di come perdere contro forse la Juventus più scarsa degli ultimi 50 anni dà la dimensione di questa Udinese: senza un minimo di ambizione. Un’Udinese da bar.
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