Grana Solet per l’Udinese: anche lui ha chiesto la cessione
I bianconeri alle prese con le richieste del francese che vuole andarsene come Thauvin. Ecco perché Witsel è un obiettivo: contratto di un anno e opzione sul successivo

Continuano le turbolenze impreviste sul volo che sta portando l’Udinese verso l'inizio della stagione ufficiale, a dieci giorni esatti dal primo atto in Coppa Italia ai Rizzi con la Carrarese e a meno di tre settimane dall’esordio in campionato del 25 agosto, sempre ai Rizzi col Verona. Al malessere di Florian Thauvin, che si è lanciato in terra francese grazie al ricco “paracadute” da 2 milioni a stagione che gli ha garantito il Lens per i prossimi tre anni, ha fatto seguito il “mal di pancia” manifestato negli ultimi giorni da Omar Soulet, scontento a tal punto della partenza dell’amico e connazionale, da avere chiesto alla società la cessione in questa finestra di mercato.
Basta e avanza per delineare le conseguenze di un possibile effetto a catena che in cabina di pilotaggio adesso si dovrà accuratamente evitare, o per lo meno lenire con l’acquisto del belga Axel Witsel, con cui le trattative sono proseguite anche il 7 agosto sulla base di una proposta contrattuale di un anno più l’opzione per il secondo. Il nodo per arrivare alla firma dello svincolato, fresco ex dell’Atletico Madrid, è l’ingaggio, con la società orientata a “girare” i 2 milioni e 310 mila euro annui lordi (fonte Capology) risparmiati sull’ingaggio di Thauvin al classe 1989 che vuole assaggiare la Serie A su precisa richiesta del tecnico della nazionale Rudy Garcia, lo stesso che per riportarlo in rappresentativa gli ha chiesto di giocare in un campionato impegnativo come il nostro.
È con Witsel, dunque, che l’Udinese potrebbe fermare la pericolosa reazione a catena derivante dalla cessione di Solet, un altra partenza illustre che farebbe seguito a quelle già ufficializzate di Jaka Bijol e di Lorenzo Lucca. Cessioni che, in attesa del passaggio definitivo di Thauvin, hanno già minato le potenzialità dell’Udinese e messo sul chi va là una tifoseria che in Solet ha trovato un corazziere dallo scorso gennaio, quando le potenzialità del 25enne di Melun sono apparse in tutta la loro evidenza grazie all’atletismo strabordante e alla sicurezza, a volte ostentata anche oltre i limiti, con cui l’ex Salisburgo si è proposto in Serie A.
Tutte doti ammirate anche dagli addetti ai lavori che hanno dovuto riconoscere l’ennesimo colpo da maestro di Gino Pozzo, capace di portare il francese a Udine da svincolato e con un contratto fino a giugno 2027. È lo stesso contratto sul quale da fine maggio la società ha cercato di portarsi avanti proponendo l’estensione fino al ’28 con opzione di un’ulteriore anno, ma sul quale le parti non si sono poi accordate, andando così a formare un nodo che adesso rischia di diventare scomodo soprattutto per la società che valuta il difensore non meno di 30 milioni di euro.
È una cifra congrua alle potenzialità del giocatore, ma che Pozzo potrebbe richiedere più facilmente avendo dalla sua parte una forza contrattuale superiore con una firma a scadenza 2028 che dunque potrebbe tornare d'attualità nei prossimi giorni.
Un’altra firma, invece, la sta mettendo un altro centrale, il 31enne Lautaro Giannetti, ormai a un passo dall’Antalyaspor, il club che ha superato in volata l’offerta del Trabzonspor col quale c’era stato un primo contatto. Niente Monza, dunque, per l’esperto argentino che è volato in Turchia e lascia il pacchetto difensivo dopo Bijol, lo stesso che rischia di perdere Solet.
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