Brini guarda con ottimismo all’Hellas: «Il risultato dipenderà dall’Udinese»»

L’ex portiere della Zebretta non bada alla scaramanzia e prevede un derby a senso unico. E su Okoye: «Ha dimostrato di essere una risorsa»

Stefano Martorano
Okoye tornato in campo nel match dell'Olimpico contro la Lazio. A destra, Fabio Brini
Okoye tornato in campo nel match dell'Olimpico contro la Lazio. A destra, Fabio Brini

«Il risultato del derby per me è già scritto e dipenderà solo dall’Udinese e non dal Verona». Non bada alla scaramanzia, è piuttosto categorico nel suo pronostico Fabio Brini, al punto da prevedere un derby a senso unico a tinte bianconere, in controtendenza rispetto a quelli che l’ex portiere della Zebretta ha disputato negli Anni 80.

Brini, d’accordo che l’Udinese viaggia con 14 punti di vantaggio sul Verona, ma da dove le nasce tutta questa sicurezza?

«Dai profondi e visibili cambiamenti in casa bianconera. Stiamo assistendo a una serie di risultati importanti che non sono frutto del caso, ma del lavoro. L’Udinese adesso gioca con entusiasmo contro chiunque ed è lei a determinare il risultato».

A Verona non la prenderanno bene...

«L’Hellas deve salvarsi e farà la partita che va fatta in queste situazioni di classifica, ma in riva all’Adige sanno che troveranno un'avversaria consapevole dei propri mezzi, sciolta nel giocare e che può ancora ambire a qualcosa d’importante».

Si riferisce al settimo posto che potrebbe valere l’Europa qualora la Coppa Italia fosse vinta da una delle prime sei in classifica?

«Sì, e ne sono convinto. La zona Conference è lontana, ma il settimo posto è attaccabile. Basta che ci credano fino in fondo».

Contro la Lazio Runjaic ha riproposto il 3-5-2 dopo un mese di 4-4-2 e di ottime prestazioni. Quali differenze ha notato?

«Penso che il tecnico abbia cambiato in previsione alle caratteristiche della Lazio, ma col 3-5-2 si è tornati a vedere gli esterni a tutta fascia costretti a maggiori coperture, e forse il calo fisico della ripresa è stato imputabile anche a questo aspetto. La partita dell’Olimpico è stata molto intensa, giocata sul ritmo, e in quelle condizioni un esterno non fa tutti i novanta sempre al massimo. Kamara, ad esempio, era stanco».

In previsione del derby triveneto Runjaic sta pensando di tornare alla difesa a 4.

«È il modulo che gli ha portato più risultati, è quello con cui si ha sempre la migliore copertura del campo e che ti permette anche di rischiare di meno perché quando vai a giocare nella metà campo avversaria, come sta facendo sempre più spesso l’Udinese, poi c’è il rischio delle ripartenze e bisogna avere delle ottime coperture là dietro».

Brini, a Roma è tornato Okoye. Come giudica la prestazione del nigeriano?

«La parata a terra sul tiro di Zaccagni nel primo tempo è stata notevole. Chiaro che dopo tre mesi qualcosa va recuperato sul piano anche delle letture, ma Okoye ha dimostrato di essere una risorsa tecnica anche per il futuro in chiave mercato».

In precedenza Padelli aveva risposto presente col Parma dopo due anni e mezzo che non giocava...

«A dimostrazione che l’esperienza conta come la serietà. È stato chiamato in causa e si è fatto trovare pronto, tra l’altro anche anticipando bene le letture di gioco. Complimenti davvero».

Restando ai singoli, Sanchez non sta trovando il campo con continuità...

«Vuol dire che c’è qualcuno che sta meglio di lui. E' la legge del campo. Probabilmente qualcosa ha perso, stando lontano nei mesi iniziali, ma ho visto che non riesce ancora a esprimersi a certi livelli».

Passando all’amarcord, se li ricorda i suoi derby col Verona nei ruggenti anni Ottanta?

«Me li ricordo bene, soprattutto il 5-3 subito al Friuli. Quel Verona giocava a memoria e vinsero lo scudetto con merito giocando in piena armonia». 

 

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