Quando rischi solo per i tuoi errori: il commento a Pisa-Udinese 0-1

Vittoria pesante dei bianconeri, che confermano l’ottimo avvio di stagione. Ci sono ancora cose da sistemare, come sfruttare le occasioni per chiudere la partita

Antonio Simeoli
Iker Bravo festeggia il gol che ha deciso la partita. Foto Petrussi
Iker Bravo festeggia il gol che ha deciso la partita. Foto Petrussi

È una vittoria pesante quella dell’Udinese a Pisa: salire a sette punti in classifica dopo tre giornate e la trasferta di Milano con l’Inter vuol dire avere iniziato la stagione nel modo giusto, aver concluso una trasferta senza prendere gol e col proprio portiere praticamente inoperoso è un bell’andare. L’Udinese ha poi dimostrato a una neopromossa che non è in serie A da decenni per caso. Il divario di esperienza si è visto tutto.

Poi ci sarebbe da far festa per la classifica da capogiro, per il gol di Bravo, per i lampi di classe di Solet o per un numero d’alta scuola di Kristensen, che verso la fine della partita, ha disinnescato con un colpo di testa provvidenziale una delle poche palle gol pisane.

Ma nella vecchia Arena Garibaldi due-tre cosette che non sono andate vanno dette. Se hai le occasioni per chiudere la partita (Davis ed Ehzibue) ne devi approfittare. E poi: se non sei capace di costruire dal basso, come piace chiamare adesso quell’orribile modo di iniziare l’azione che solo 4-5 squadre al mondo sanno fare bene, anche perché hai un portiere scarso con i piedi, perché lo fai? Sì, gira e rigira l’Udinese domenica ha rischiato di farsi male solo da sola. 

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