Colantuono sul momento dell’Udinese: «Serve rivedere l’approccio alla partite»
L’ex tecnico bianconero evidenzia l’errore ricorrente della Zebretta. «Ma sono convinto che farà la stagione che è nei programmi puntando a una salvezza tranquilla»

«L’Udinese ha trovato una Juventus molto motivata, ma deve comunque rivedere l’approccio alle partite e fare subito un partitone con l’Atalanta», sintetizza Stefano Colantuono, che dei bianconeri friulani e dei nerazzurri bergamaschi è stato allenatore in passato, griffando più di qualche blitz sui campi delle cosiddette big.
Colantuono, l’Udinese viaggia a media di 2,16 gol subiti a partita nelle ultime sei giornate e a Torino ha rischiato l'imbarcata. Che succede?
«Succede che l'Udinese ha affrontato la migliore Juventus della stagione, ovvero una squadra che resta forte di per sè e che era oltre modo motivata a non sbagliare la partita dopo le critiche piovute addosso a Tudor. I giocatori sapevano che toccava dare una risposta e che toccherà ancora a loro anche con Spalletti, che tra parentesi era il migliore sulla piazza per la Juve, perché Luciano sa come si vince, quindi resto dell’idea che non c’era momento peggiore per l’Udinese».
D’accordo, ma i gol subiti sono tanti e fortuna che Okoye ne ha salvati almeno tre...
«In effetti la partita è stata bruttina e l’approccio va rivisto, anche perché non è la prima volta che l’Udinese subisce o rischia di prendere gol al pronti via. Tuttavia, sono convinto che l’Udinese farà il campionato che dovrà fare puntando a una salvezza tranquilla. Oppure sono cambiati gli scenari?».
No, restando all’obiettivo dichiarato dalla società, ma c’è anche modo e modo di perdere e i tifosi sono delusi anche per il gioco.
«Se posso permettermi non è con Juventus o Atalanta che l’Udinese deve fare punti e misurarsi. Il suo range sono Verona, Cremonese, Cagliari, Sassuolo, e tutte le altre dirette concorrenti per l’obiettivo. Non è con la Juve che vedi i difetti, ma è con le pari grado che li scopri. Poi è logico che quello che viene in termini di punti è tutto di guadagnato».
Eppure a Milano con l’Inter era stata un'Udinese diversa e vittoriosa. Forse anche più umile?
«Io posso parlare per la mia esperienza e ricordare che su certi campi non te la puoi giocare a viso aperto, ma mettere in preventivo tanta sofferenza. Anzi, la devi preparare proprio sulla grande sofferenza, sapendo anche che due o tre occasioni l’avversaria te le concede fisiologicamente. Che poi sono le stesse occasioni che avresti giocando a viso aperto, e questo perché la big resta comunque più forte e lo devi accettare, quindi non è che vai a palleggiare in faccia alla Juve o all’Inter di turno. Al contrario, devi portarle all’esasperazione essendo bravo a compattare i reparti e puntando a non prendere gol. Io con l’Udinese vinsi così allo Stadium, così come con l’Atalanta a San Siro. Poi è logico che serve avere fortuna per firmare certe imprese».
Colantuono, cosa si può dire del cambio di Zaniolo nuovamente dopo attorno l’ora di gioco?
«Non posso entrare nel merito di una scelta di un collega, ma mi limito a dire che Nicolò l’ho visto bene anche se è servito poco. L’ho visto concentrato e in crescita: il gol gli servirà. Zaniolo è un’arma in più, anzi deve essere un’arma in più per questa Udinese».
L’Atalanta di Juric è in arrivo al Friuli. Che partita si aspetta?
«Difficilissima per entrambe perché anche a Bergamo c’è qualche malcontento sulla “pareggite” di una squadra che con Gasperini segnava tantissimo e che adesso subisce pochissimo ed è rimasta l’unica imbattuta. L’Atalanta è favorita, ma non si vince mai col pronostico. Entrambe dovranno fare un partitone».
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