Viaggio nei paesi: cultura e industria, San Giovanni guarda oltre il Triangolo della sedia

Il ciclo d’incontri per raccontare le comunità riparte da uno dei perni del Distretto. Il sindaco Pali punta al rilancio economico: «Senza infrastrutture, le aziende non arrivano»

Timothy Dissegna
Il pubblico presente all’incontro organizzato al bar Chiamalo come vuoi
Il pubblico presente all’incontro organizzato al bar Chiamalo come vuoi

Riparte da San Giovanni al Natisone il viaggio del Messaggero Veneto nei paesi, tra cantieri, strategie anti-spopolamento e la scommessa culturale di villa de Brandis. Mercoledì mattina, al bar “Chiamalo come vuoi”, il sindaco Carlo Pali ha tracciato con gli assessori Lorenzo Bucovaz, Enrico Grione, Alan Zucco e il consigliere Gabriele Nonino il percorso di una comunità che punta a evolversi oltre l’identità storica del Distretto della Sedia.

Un confronto aperto con i cittadini che ha messo in luce le sfide dopo il maltempo di martedì, ma anche le opportunità di sviluppo legate alle infrastrutture e alla valorizzazione del patrimonio culturale.

Una nuova identità produttiva

«Chiamarlo ancora Triangolo della Sedia è limitativo – ha osservato il primo cittadino –. Oggi qui operano aziende metalmeccaniche, del pet food e della nautica. Il distretto si è evoluto: produce mobili, arredi, lavora materiali innovativi». Le prime due aziende per fatturato non sono più del legno, segno di un cambiamento strutturale già in atto.

Il sindaco Carlo Pali (a destra) mentre risponde ai cittadini foto petrussi
Il sindaco Carlo Pali (a destra) mentre risponde ai cittadini foto petrussi

L’obiettivo è attrarre nuove imprese potenziando le zone industriali: «Abbiamo 210 ettari di aree produttive e stiamo completando la rete fognaria, prima assente nell’80% delle zone. Senza infrastrutture, le aziende non arrivano. I contributi regionali ci hanno permesso di invertire questa tendenza».

Infrastrutture e clima

L’incontro è partito proprio dall’emergenza maltempo delle ore precedenti: «Bombe d’acqua sempre più intense mettono in crisi reti fognarie progettate decenni fa – ha evidenziato Pali –. Le piogge non sono più graduali come una volta». Criticità si sono registrate a Medeuzza e lungo la Palmarina, ma per fortuna nessun danno grave. La risposta è nella manutenzione programmata e in investimenti strutturali che coinvolgono anche i privati: «Tutti sono tenuti alla gestione delle acque reflue – ricorda il sindaco – ma quasi nessuno lo sa o lo fa».

La lista dei cantieri

Oltre alla manutenzione, partono cantieri cruciali: 2,5 milioni per il consolidamento del sottopasso di via Roma (che resterà chiuso 8-10 mesi), 1,4 milioni per la fognatura di via Casali, 660 mila euro per l’asfaltatura di vie alternative. In programma anche la riqualificazione del centro sociale di Medeuzza (450 mila euro) e dell’asilo in fase di completamento (2,4 milioni), che diventerà un polo integrato con il nido.

«Stiamo lavorando con Autostrade Alto Adriatico sul progetto Palmanova-Manzano – ha aggiunto il sindaco – che includerà una nuova ciclabile e la riqualificazione della Palmarina. Servirà a decongestionare il traffico pesante».

Cultura come volano

«Villa de Brandis è il nostro cuore culturale e sociale – ha sottolineato il consigliere delegato Nonino –. Estate in villa da sola lo scorso anno ha registrato 6-7.000 presenze, numeri notevoli per un comune delle nostre dimensioni». La storica dimora non è solo eventi: ospita la biblioteca, il centro anziani e presto uno spazio giovani.

«Abbiamo un archivio storico inesplorato, reliquie certificate da bolle papali, collezioni d’arte da valorizzare – aggiunge Nonino –. Stiamo restaurando due dipinti con la Fondazione Friuli e vogliamo “svecchiare” la narrazione del patrimonio». Anche le aziende locali credono in questo percorso: Friulsider, Inflex, Catas e Auto Maurig hanno sponsorizzato eventi culturali.

«E nessuna di queste produce sedie – ha rimarcato Pali –, segno che il Distretto ha cambiato pelle. La cultura è un volano per il territorio: attira visitatori, sostiene i commercianti e migliora la qualità della vita. Investiamo risorse importanti perché è ciò che ci distingue».

Sfida demografica

«Nei prossimi 15 anni il Friuli avrà meno abitanti e un’età media altissima – ha avvertito ancora il vertice della giunta –. Dobbiamo essere attrattivi: servizi scolastici, culturali, case a prezzi accessibili». Il Comune sta lavorando su vari fronti: distretto del commercio con altri 11 comuni per sostenere le attività locali, bandi per riqualificare immobili sfitti, progetti per i giovani (corsi estivi e invernali).

La richiesta di abitazioni

Bucovaz ha ricordato poi che «giovedì alle 18.30 presenteremo la legge regionale salvacase, in villa De Brandis: si tratta di contributi regionali per chi ristruttura case sfitte per metterle in affitto».

Grione ha aggiunto che «stiamo per adottare una variante al Piano regolatore per nuove zone edificabili: le richieste dei cittadini sono soprattutto per villette, segno che c’è domanda di vivere qui, mentre ci sono già aree predisposte per nuovi condomini».

Attrarre cittadini

La scommessa è chiara: «Se arrivano nuove aziende, arrivano anche persone a vivere qui – ha concluso il sindaco –. E se trovano servizi, scuole e cultura, restano. Dobbiamo investire su tutti i fronti. La vera sfida è diventare un paese dove i giovani non solo restano, ma scelgono di tornare. Questo è l’unico modo per guardare avanti e garantire un futuro alla nostra comunità». 

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