«Più servizi alle famiglie»: la risposta di Gemona all’inverno demografico

Nuova tappa del viaggio nei paesi nella città collinare. Il sindaco Revelant: puntiamo alla creazione di un polo scolastico di eccellenza Un altro fronte sul quale il Comune sta investendo è l’offerta sportiva, sempre più completa sul territorio

Alessandra Ceschia
L’incontro organizzato dal Messaggero Veneto al Caffè del Duomo di Gemona in cui si è parlato delle sfide che attendono la città foto petrussi
L’incontro organizzato dal Messaggero Veneto al Caffè del Duomo di Gemona in cui si è parlato delle sfide che attendono la città foto petrussi

I Longobardi lo avevano edificato per respingere gli Avari, e ritenevano il Castrum Glemonae invincibile. È da questa prospettiva che lo storico Paolo Diacono descriveva Gemona. A travolgerne la fisionomia e le vite di 400 dei suoi figli ci ha pensato il terremoto nel 1976. Uno spartiacque che segna un prima e un dopo.

Di questo ultimo corso si è discusso venerdì in un dialogo a più voci al Caffè al Duomo che ha sondato vari aspetti della vita cittadina e delle nuove sfide che il Comune si trova a dover affrontare, a partire da quella dell’inverno demografico. Dai picchi toccati negli anni ’50 e ’60, quando i residenti sfioravano quota 13 mila, si è scesi poco oltre 10.400. Dati che la denatalità erode in maniera lenta, ma inesorabile.

I numeri

«Il presidio militare sorto in un clima da cortina di ferro ha rappresentato per questi territori un’opportunità e il successivo smantellamento ha comportato un depauperamento in termini sociali ed economici» la premessa del sindaco Roberto Revelant, che per rendere più appetibile Gemona alle famiglie ha deciso di implementare i servizi.

A partire da quelli scolastici: «Abbiamo puntato alla creazione di un polo d’eccellenza sul fronte della didattica e dell’edilizia. Ne è nato un piano di rigenerazione generale dei plessi. Ci sono due asili nido e, dalla metà prossimo anno, avremo un raddoppio dei posti. E poi le scuole elementari, quelle di Ospedaletto in fase di completamento a fine anno e quelle nuove a Piovega per le quali abbiamo ottenuto un cospicuo finanziamento. C’è poi la nuova scuola media già finanziata, il progetto esecutivo è stato approvato e per la seconda metà del prossimo anno contiamo di andare in cantiere. Quanto al polo scolastico delle superiori, il primo lotto dei lavori al Magrini è in fase di completamento e ora si guarda al secondo».

Il panorama si completa con palazzo Fantoni e le nuove aule dell’università che ha già raddoppiato gli iscritti. Un percorso scolastico che trova ben pochi paragoni in regione, cui il Comune ha inteso accostare l’impiantistica sportiva collegata al mondo universitario, ma non solo.

«Qui si possono praticare moltissime delle discipline sportive che ci sono in grandi città – ha fatto notare Revelant – manca solo una palestra di arrampicata e l’ulteriore integrazione completerebbe l’offerta».

Ma i bambini, forse per questioni culturali, economiche e sociali, sono ormai pochi, ha fatto notare Patrizia Iob, e «sarebbe bene pensare in una logica comprensoriale che includa i comuni limitrofi quando si parla di edilizia scolastica».

Gli anziani

La vera sfida, ha subito fatto notare Claudio Polano, riguarda un’altra porzione dei residenti, quella degli over 65 che rappresentano quasi un terzo della popolazione. «È giusto pensare ai giovani – ha osservato –, ma va tenuto conto del vero problema della vecchiaia: più che le patologie è la solitudine a pesare, Gemona ha bisogno di una struttura diurna per anziani e le ex scuole abbandonate o demolite a Piovega potrebbero fornire opportunità in questo senso».

Un fronte sul quale l’amministrazione comunale si è soffermata, visto che le scelte compiute in ambito scolastico generano ora nuove possibilità. L’area della stazione è quella che viene ritenuta più adatta alle esigenze di una popolazione che deve potersi spostare in modo agevole e avere servizi a disposizione. Al riguardo, ha aggiunto il primo cittadino, oltre alla casa di riposo che con i suoi 68 posti letto dà un servizio a persone che hanno grande necessità di assistenza e cure infermieristiche, bisogna guardare anche all’offerta privata. Ad agevolare gli spostamenti è intervenuta la sperimentazione del trasporto pubblico gratuito dalla stazione al centro, che suscita ampio consenso.

Sul ruolo centrale della socialità si è soffermato il consigliere Sandro Venturini: «Manca un luogo di incontro – ha segnalato - bisognerebbe trovare un’area nella città alta. Piazza del Ferro ridisegnata può essere strutturata per ospitare manifestazioni, per aggregare».

Restando in tema di pianificazione, il suo rimando è andato al piano particolareggiato ormai datato e oggetto di ben 87 varianti, da qui il suo invito a riscrivere lo strumento urbanistico. Un ambito d’intervento è l’edilizia residenziale, non particolarmente vivace, a fronte di pochi immobili sfitti visto che i residenti diminuiscono, ma le famiglie mononucleari aumentano.

Sostenibilità

Ma lo sviluppo economico e sociale non può prescindere da cardini di sostenibilità come ha ricordato Roberto Urbani del circolo gemonese di Legambiente che introducendo macrotemi a carattere ambientale, dalle strade forestali alle opere sul Tagliamento ai progetti eolici o fotovoltaici, ha messo in guardia dalle scelte calate dall’alto sollecitando progettualità condivise con il territorio e avanzando la proposta di un parco urbano.

Temi cari all’amministrazione quelli ambientali, ha chiarito Revelant: «Siamo stati riconosciuti come primo Comune Smart City, riconoscimenti che sono arrivati sulla raccolta rifiuti, e non solo. Abbiamo avviato politiche per arrivare all’autonomia energetica installando impianti fotovoltaici per la produzione di energia da fonti rinnovabili e, dalla fine del prossimo anno, saremo a regime».

A completare un’offerta attraverso la quale Gemona conta di mantenere un ruolo di riferimento per l’area collinare c’è una proposta culturale che conta su eventi capaci di catalizzare i flussi turistici ma che, secondo il consigliere comunale Marco Pischiutti, può qualificarsi ulteriormente attraverso l’istituzione di qualcosa di caratterizzante come l’istituzione di un festival culturale cinematografico, visto che la città è sed di una cineteca unica in regione.

 Il commercio

 E che dire della vocazione emporiale che nel Gemonese vanta radici storiche, ma un futuro incerto? «L’offerta commerciale non è diminuita, ma si è riposizionata – il parere del sindaco –. L’asse della statale in particolare, si è rafforzato e ha visto la nascita di nuove zone commerciali. È comunque necessario fare i conti con le ricadute di un commercio online che cresce ovunque e rispondere in termini di offerta qualitativa e di eccellenza. Quanto alla ricettività poi – ha aggiunto – registriamo un importante investimento che porterà alla realizzazione di un nuovo albergo con 180 posti letto».

Tante idee e tanti progetti dunque. «E perché non convogliarli su uno sportello che raccolga proposte nate dalla collettività per arricchire la città»? ha suggerito Mila Brollo. 

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