Viaggio nei paesi: a Buja un grande progetto per il futuro del centro anziani
La riqualificazione degli edifici resta il tema centrale della discussione. Il sindaco Pezzetta: «L’intenzione c’è, servono più fondi da investire»

«La casa di riposo e il centro anziani sono al centro della nostra attenzione: la visione politica c’è, ciò che manca sono i finanziamenti». Il sindaco di Buja, Silvia Maria Pezzetta, torna sull’argomento che ha provocato un’ondata di polemiche, nelle scorse settimane, nella cittadina collinare.
Il caso, apertosi con la presentazione di una petizione da parte di 300 cittadini, per chiedere interventi puntuali e urgenti all’amministrazione, riguarda, va specificato, non tanto la casa di riposo – «oggetto di costante manutenzione da parte di personale competente e molto apprezzato dall’intera cittadinanza» – ma il centro anziani.
Con quest’ultimo, si intendono gli edifici situati nei pressi della struttura, da 27 posti letto, che ospita gli anziani: la chiesetta del Sacro Cuore, collegata alla casa di riposo, un fabbricato centrale, un tempo sede dell’Università della terza età e di altre realtà associative, come il Club alpino italiano, ma anche della mensa per le scuole, e 35 appartamenti (di cui 9 abitati) destinati a persone parzialmente autosufficienti.
«Costruito immediatamente dopo il terremoto, donato dagli americani, il centro anziani necessita ora di un’importante opera di ristrutturazione» spiega Pezzetta, specificando, come già anticipato in una lettera a questo giornale, che «la riqualificazione energetica e l’adeguamento alle nuove norme antisismiche richiede un impegno finanziario notevole».
8 milioni di euro, per essere precisi, di cui 2 che potrebbero arrivare dalla Regione. «La risposta alla nostra domanda di finanziamento arriverà a luglio» chiarisce Pezzetta, mostrando le carte che attestano l’avvenuta richiesta e assicurando che «sono stati attivati diversi tavoli di confronto, coinvolgendo pure la Comunità collinare del Friuli, con cui lavoriamo in sinergia».
Sulla petizione, il sindaco di Buja preferisce non intervenire, lungi dal trasformarla in una questione politica. Effettivamente, la raccolta firme, secondo alcuni strumentalizzata e svolta con metodi non del tutto corretti, facendo leva sull’affetto che i bujesi provano nei confronti di un’istituzione come la casa di riposo, ha scoperchiato un vaso di Pandora tra le file della minoranza.
Nei giorni scorsi, infatti, è arrivata la provocazione del consigliere Giovanni Calligaro, che ha proposto di «coprire il differenziale delle spese per la ristrutturazione del centro anziani con l’avanzo del rendiconto di amministrazione»; risorsa che, specifica Pezzetta, «non è utilizzabile per finanziare quel tipo di spesa».
Sull’argomento è intervenuta anche Indira Fabbro della Lista per Buja, che, come spiega, si limita a «farsi portavoce delle richieste dei cittadini, che avevano inviato due lettere in Comune già a marzo, senza ricevere risposta». Continua Fabbro: «Ricordo inoltre che l’attuale sindaco, alcuni anni fa, quando era assessore all’assistenza, aveva già fatto fare uno studio per la riqualificazione delle strutture, poi messo nel cassetto alla fine della campagna elettorale».
Sulle ulteriori preoccupazioni sollevate da minoranza e cittadini, relative a una presunta gestione esterna delle strutture, Pezzetta precisa che «la dicitura “global service” citata nel bando di gara non significa privatizzare la gestione dello stabile, ma affidare, come già accade dal 2013, in un unico appalto, i servizi necessari alla cura e all’assistenza dei nostri anziani».
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