La festa spenta dai social: l’appello per la rinascita del torneo dei borghi di Cussignacco
La competizione non si disputa da dieci anni. Era l’occasione per rivedere amici persi di vista, per abbellire case e giardini e per far beneficenza

Tradizione che ancora emerge da qualche bandiera appesa, con orgoglio campanilistico, su terrazze e finestre. Dai ricordi di trionfi sul campo, di brindisi ma anche litigi. Riecheggia, il torneo dei borghi, per le vie di Cussignacco e dintorni. Confronto storico, ripreso nel 2010 ma andato, in qualche anno, a perdersi: fra le cause primarie, la perdita dei riferimenti attraverso i quali l’appuntamento di inizio estate aveva, un giorno, rivisto la luce. Un semplice, ma affiatato, gruppetto di amici residente entro i confini del grande, variegato quartiere udinese.

«L’evento era nato, anzi rinato – racconta Andrea Piasenzotto, rappresentante del fu comitato organizzatore –, facendo perno sul senso di appartenenza di ognuno di noi. Si trattava di una bella rimpatriata sulla falsariga di quanto veniva già fatto una trentina d’anni fa. Non si fa più in quanto è venuto a mancare il gruppo organizzativo, avendo ognuno esigenze professionali familiari, lavorative e personali prioritarie. Servirebbero quindi persone desiderose di dedicare il proprio tempo alla cosa: occorre passione».
Quella sopita ma tuttora presente nelle varie, e variopinte, borgate del “paese” alle porte della città: Cussignacco Nord, Centro, Sud, Paparotti, Sant’Ulderico e Baldasseria. Diversi i colori, identiche le motivazioni che, fino a giugno 2015, hanno animato Udine sud fra tornei di calcio, pallavolo. Ma anche calcio balilla.
Partecipati, finanche accesi i confronti nati, edizione dopo edizione, negli spazi della parrocchia di San Martino. Sul prato in erba, epiche le sfide a pallone, sovente contraddistinte da manifestazioni d’affetto in stile ultrà. Striscioni, dunque, persino qualche fumogeno a segnare le ultime uscite delle compagini coinvolte. «Nell’ultima edizione – ricorda Piasenzotto – avevamo sostituito il calcio con il calcio balilla umano e con i giochi popolari al fine di attirare anche le persone che, per diversi motivi, non potevano partecipare agli altri giochi fisici».
Ma il torneo dei borghi di Cussignacco era in primis comunità, era l’occasione per rivedere amici persi di vista, di abbellire, anche per mezzo di decorazioni, le case e i giardini di tutto il quartiere. Non ultimo, questo torneo traeva linfa da un sano fine solidale: «Il ricavato – spiega ancora l’organizzatore – veniva dato in beneficenza». Perché dunque non tentar di riportare in auge la tradizione, anche alla luce di questo nobile scopo? «I tempi sono cambiati – la risposta di Piasenzotto –, prima ti conoscevi di più, meno social e più ritrovi al bar o in parrocchia. Ora invece ci sono più social e meno contatti dal vivo. Il sistema in generale è cambiato. Con il passare del tempo, inoltre, anche le responsabilità e la burocrazia sono drasticamente aumentate».
A giocare un ruolo chiave nello smarrimento delle radici, probabilmente, anche il Covid: «La pandemia ha dato il suo contributo nel far sì che molte iniziative venissero meno – riferisce don Pierpaolo Costaperaria, parroco di Cussignacco –: penso anche al gruppo anziani, che si ritrovava nelle stanze della canonica per la tombola. Passato il Covid, per diverse ragioni, non si è più ritrovato. È stato fantastico, in tal senso, veder ripartire la sagra, la scorsa estate».
Il famoso, storico Perdon di Sant Antoni: «Tutti i volontari – prosegue Costaperaria – sono stati davvero bravi nel riuscire a riprendere una delle nostre tradizioni. Gli spazi della parrocchia, comunque, sono aperti a tutti». Alla sagra, certo, così come all’oratorio. A un possibile, redivivo, torneo dei borghi. Gli spazi, dopotutto, non mancano. Anzi.
Dal rettangolo tutto asfalto impiegato per la pallavolo al campo da calcio in erba che tanto ha fatto esultare nel tempo. In passato: un passato che ancora emerge da quelle bandiere appese su terrazze e finestre. Da quel desiderio di tornare, un giorno, alle origini.
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