Bike sharing fuori controllo, boschi senza manutenzione e passaggi a livello bloccati: cittadini in protesta a Udine

Tra biciclette abbandonate fuori città, vegetazione fitta a San Domenico e sbarre che restano giù per mezz’ora, aumentano le segnalazioni dei residenti. Pittioni (FdI): «Manca una risposta istituzionale»

Laura Pigani
Spesso le bici del bike sharing vengono abbandonate nelle aree periferiche della città e usate, come in questo caso, come cestini
Spesso le bici del bike sharing vengono abbandonate nelle aree periferiche della città e usate, come in questo caso, come cestini

Dal bike sharing non utilizzato come si dovrebbe, con tanto di biciclette “abbandonate” fuori dal territorio comunale, alla protesta per i passaggi a livello, passando per la denuncia della mancanza di manutenzione del boschetto tra via Chisimaio e viale Resistencia, nella zona di San Domenico. Non sono mancate, anche questa settimana, le segnalazioni al Messaggero Veneto.

Bike sharing

Il servizio di bike sharing, promosso dal Comune, presenta qualche falla, a detta del consigliere comunale di Fratelli d’Italia Antonio Pittioni. «È sempre più evidente come il fenomeno dell’abbandono indiscriminato delle biciclette in condivisione – sottolinea –, già diffuso in diverse aree del comune di Udine, stia progressivamente estendendosi anche ai territori limitrofi, come Cividale , Tavagnacco, Pasian di Prato e altri comuni dell’hinterland. Una situazione che contribuisce al degrado urbano e compromette la qualità dello spazio pubblico, generando disagio tra i cittadini. Basterebbe che i gps delle bici bloccassero l’uso dei mezzi una volta usciti dal territorio comunale. Preoccupa ancor di più – fa notare Pittioni – l’assenza di una risposta istituzionale adeguata: l’assessore Marchiol, infatti, non ha ancora fornito riscontri alla mia interrogazione ufficiale sul tema, che risale all’8 maggio. Credo che le nostre comunità meritino attenzione, rispetto e soluzioni concrete».

Bosco troppo fitto

A San Domenico preoccupa il bosco fitto e «impenetrabile» che si è formato tra via Chisimaio e viale Resistencia. «Alcuni anni fa – segnala Giorgio Deotto – esisteva una vasta superficie prativa, a ovest dell’attuale supermercato (circa 10 mila metri quadrati) che veniva sfalciata ed era riposante la visione e il transito pedonale. Ma un comitato locale suggerì di piantumare l’area con alberi e la proposta venne subito accolta dall’amministrazione. Oggi il risultato è il un bosco fitto fitto, frondoso, impenetrabile, dove si nascondono qualche volta alcune biciclette che dal centro giungono in periferia». E gli stessi residenti sono preoccupati «specialmente nelle ore serali». «Va bene piantare alberi, ma non in questo modo e senza alcuna necessaria manutenzione».

Passaggi a livello

La chiusura dei passaggi a livello torna a far discutere. Margherita Bonina informa che in via Cividale, dopo il passaggio del treno, spesso le sbarre restano chiuse a lungo. «Le storie e le promesse dei politici continuano – protesta –, come il continuo chiudersi dei passaggi a livello che per tutto il giorno avviene ogni venti minuti circa se non più spesso». E menziona un recente episodio in cui il passaggio a livello di via Cividale è rimasto chiuso per circa mezzora con una fila lunghissima di auto bloccate.

«Quando di nuovo ci avvicineremo al prossimo appuntamento elettorale in Regione, ascolteremo nuove promesse dalle varie forze politiche presenti». E specifica: «Ricordo Salvini, che nell’ultima campagna elettorale per l’elezione del sindaco era venuto in Friuli e si era fatto fotografare con il candidato Fontanini sui binari di un passaggio a livello promettendo la loro eliminazione». 

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