Sciopero generale per Gaza lunedì allo slogan “Blocchiamo tutto”: cosa succede in Friuli Venezia Giulia

Salvo il trasporto aereo. Manifestazione regionale al varco 4 del Molo VII del Porto di Trieste dalle 10

Valeria Pace
Il partecipato presidio al Porto di Trieste
Il partecipato presidio al Porto di Trieste

“Blocchiamo tutto”, lo slogan dei portuali di Genova diventa quello della giornata di sciopero generale proclamata per lunedì 22 settembre dai sindacati di base (Usb, Cub, Sgb, Usi-Cit) «contro la guerra, contro il genocidio in Palestina, contro la complicità del nostro Paese e dell’Unione europea con lo Stato di Israele, contro un’economia di guerra che devasta i territori e precarizza le vite», recita un comunicato stampa dell’Usb lavoro privato – federazione di Trieste.

Lo sciopero coinvolgerà i trasporti pubblici, i porti, la sanità, scuole, università, uffici e fabbriche; salvo invece il settore del trasporto aereo, dove uno sciopero è atteso per venerdì 26. Nella lista delle realtà esonerate dallo sciopero figura anche la Polizia locale di Udine.

Questa mobilitazione fa seguito a quella indetta dalla Cgil per venerdì scorso, organizzata sempre in solidarietà per quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza, un’iniziativa separata da quella dei sindacati di base per motivi meramente procedurali.

A Trieste si svolgerà la principale manifestazione in Friuli Venezia Giulia. Ci sarà un presidio al varco 4 del Molo VII del porto di Trieste dalle 10. Secondo Sasha Colautti dell’esecutivo provinciale dell’Usb, federazione di Trieste, la protesta «sta montando parecchio, pensiamo che avrà un’adesione massiccia a livello provinciale».

Che il presidio si tenga al porto non è un caso: dai porti, come detto, è partita la mobilitazione dei sindacati di base in supporto alla Global Sumud Flotilla. Sempre nei porti, ricorda ancora Colautti, è già stato proclamato lo stato di agitazione per bloccare le spedizioni da e per Israele, al fine di fermare le armi. Due container sono stati bloccati nei giorni scorsi a Ravenna.

In particolare, recita ancora il comunicato dell’Usb, a Trieste «fermare il lavoro al porto significa colpire uno snodo fondamentale delle catene economiche che alimentano le guerre e che scaricano i costi sociali sulle comunità. Forse pochi lo sanno, ma il porto di Trieste è da tempo considerato uno dei canali commerciali anche verso Israele, con trattative e collegamenti che ne hanno fatto un punto di passaggio per i traffici marittimi con lo Stato responsabile del massacro in Palestina».

Sono più di cento le manifestazioni che sono state indette in Italia, nei capoluoghi e nei centri della Penisola, riferisce ancora Colautti, a cui sono invitati in segno di solidarietà anche studenti e cittadini.

Se la mobilitazione riceverà un’ampia adesione saranno inevitabili i disagi. Gli impatti potrebbero essere pesanti soprattutto sui viaggi in treno. L’agitazione prende il via dalla mezzanotte e terminerà alle 23. Va ricordato però che a tutela dei cittadini sono previste fasce protette dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21. Mentre il trasporto merci su rotaia potrebbe subire stop dalle 21 di domenica alle 21 di oggi. Per le autostrade la protesta è partita alle 22 di domenica e proseguirà lunedì fino alle 22.

Il corpo dei Vigili del Fuoco protesterà per sole quattro ore, dalle 9 alle 13.

Potrebbe essere un lunedì di passione anche nelle scuole: è interessato anche il personale docente scolastico e Ata del comparto Istruzione e Ricerca. —

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