«Fedriga vannaccizzato»: l’opposizione attacca su Gaza, sanità e Comuni
L’intervista del presidente incassa dure critiche dei partiti del centrosinistra: «Imbarazzante su Israele, non risolve i disservizi, finto moderato fra i trumpiani»

Da «imbarazzante» a «fuori dalla realtà», fino ad arrivare a un neologistico «si è ormai “vannaccizzato”». L’intervista al presidente della Regione Massimiliano Fedriga pubblicata sui nostri giornali ha scatenato le reazioni critiche degli esponenti di spicco delle forze d’opposizione, pronti a contestare le parole del governatore su tutti i fronti: sanità, questione terzo mandato, polemiche sulla partita Italia-Israele in programma il 14 ottobre a Udine, oltre alle dinamiche in casa leghista con l’ingombrante presenza del Generale Vannacci.
Il commento della deputata dem ed ex governatrice, Debora Serracchiani, si concentra sui riflessi dello scenario internazionale e sulla situazione del Carroccio. «Imbarazzante la reticenza di Fedriga sulla strage in Palestina – attacca –. Da Mattarella in giù tutti hanno chiesto di cessare il fuoco e Fedriga ha difficoltà a dire una parola chiara. Noi per il 7 ottobre eravamo in piazza a dare solidarietà a Israele, ma ora basta morti a Gaza».
«La sterzata verso l’estrema destra è un dato di fatto e Fedriga non può più fare il “leghista moderato”, anche sulle questioni di politica estera – aggiunge la deputata del Pd –. Possono anche tentare di sminuire il “fattore Vannacci” ma è innegabile che il generale destabilizza e snatura l’ex Lega Nord poi divenuta Lega Salvini e Lega Trump».
Parte invece dalla sanità la replica del capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti: «Il vittimismo e il complottismo di Fedriga non possono essere la risposta ai problemi enormi di cui la sanità regionale soffre da troppo tempo. Accusare le opposizioni e quanti in questi anni hanno lamentato disservizi sanitari di “minare il sistema” non risolverà nulla. Liste d’attesa, fughe fuori regione: la situazione è peggiorata».
«Incredibile che dopo sette anni e mezzo al governo e con risorse a disposizione che in passato sarebbero state impensabili Fedriga continui a parlare sempre al futuro: “Faremo”, “siamo sulla strada giusta” e così via – attacca il segretario e capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo –. Ma la realtà è quella di un sistema sanitario ancora in profonda difficoltà con un aumento della presenza di soggetti privati e pesanti processi di esternalizzazione».
«Poi c’è la sua ossessione per il terzo mandato, mentre continua a ignorare il problema del miliardo di euro di investimenti fermi nei cassetti degli enti locali perché manca personale. Quanto alla tragedia di Gaza, la posizione di Fedriga è imbarazzante. Persino Crosetto, Meloni e Tajani hanno espresso critiche alle azioni criminali di Israele, mentre lui è l’unico esponente politico che ancora non l’ha fatto. Sta scivolando su posizioni estreme. Si sta “vannaccizzando”».
Duro anche il commento del senatore triestino del M5s Stefano Patuanelli. «Per quanto riguarda sanità e misure del Pnrr la regione è indietro rispetto agli obiettivi – sostiene l’ex ministro –. Vent’anni fa la sanità del Friuli Venezia Giulia era un’eccellenza, mentre negli ultimi anni c’è stato un netto deperimento del servizio e lo si vede anche nelle scelte, sbagliate, di supporto al privato convenzionato. Quanto al terzo mandato, è un errore concentrare il potere per 15 anni sullo stesso soggetto».
«Se si aprirà un dibattito in Consiglio regionale voteremo contro e anche una buona parte del centro destra la pensa come noi». «Sulla tragedia a Gaza Fedriga dice che ci si dimentica del 7 ottobre? Allora ci si dimentica anche dell’esodo forzato dei palestinesi del 1948, dell’occupazione della Cisgiordania, del fatto che è stato lo stesso Netanyahu a rafforzare Hamas – rimarca Patuanelli –. La partita a Udine va giocata, perché vietare la partecipazione agli eventi sportivi agli atleti israeliani è una stupidaggine. E vale anche per gli atleti russi».
Di altro tenore, ovviamente, le reazioni nel centrodestra. Walter Rizzetto, deputato e segretario regionale di Fratelli d’Italia, pone l’accento sulla ritrovata sintonia sulla sanità, compreso il percorso di riforma della Rete oncologica a proposito del quale nella maggioranza non erano mancati gli attriti: «Che siano state trovate soluzioni condivise è un dato di fatto e per questo ringrazio Fedriga, Riccardi e tutta la maggioranza, anche per l’ascolto e la discussione sui punti – afferma Rizzetto –. Il risultato migliore sarà quello che vedrà un mix tra esigenze ormai non più differibili assieme all’ascolto dei territori. Le Case di Comunità sono uno dei progetti Pnrr e vanno, infine, riempite con personale qualificato: su questo dovremmo lavorarci».
Sulla questione israelo-palestinese, però, secondo Rizzetto «oggi Israele sta indubbiamente esagerando nella risposta a quanto accaduto. Il 7 ottobre la storia è drammaticamente cambiata, anche se è una storia che certamente non parte da quel 7 ottobre, e comunque la nostra condanna era stata durissima».
E sul terzo mandato il deputato e presidente della Commissione Lavoro prende le distanze: «Ritengo che ai non addetti ai lavori questa querelle interessi poco o nulla, meglio se mi applico su salari, occupazione, imprese e pensioni».
Secondo il senatore e segretario regionale leghista Marco Dreosto «non è un caso che Fedriga sia da anni tra i presidenti più amati: la sua intervista dimostra ancora una volta concretezza e trasparenza. Le riforme possono essere complicate, ma parlare con chiarezza ai cittadini e assumersi la responsabilità delle scelte è ciò che alla fine premia».
«Sul terzo mandato le posizioni sono chiare – rivendica Dreosto –. Sono i cittadini della regione a dover scegliere chi li governa, non qualcuno a Roma. L’autonomia non deve essere a corrente alternata. Per quanto riguarda la Lega siamo in un grande momento di vitalità e centralità politica, in particolare in Friuli Venezia Giulia. Ognuno è un valore aggiunto, ma la nostra vera bussola resta lo spirito di squadra dai militanti al consiglio federale. Se si agisce come squadra, si vince».
«Infine, sulla questione sportiva: pensare di escludere Israele da competizioni internazionali sarebbe un grave errore – conclude il senatore –. Sport e cultura devono unire. La sinistra su questo tema strumentalizza troppo, e il caso Flotilla ne è l’esempio lampante. Serve senso di responsabilità».
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