Western e cinema d’autore, addio a Gemma

ROMA. Un eroe tra titani e western, ma anche l'interprete di tanti film d'autore, da Luchino Visconti a Valerio Zurlini. Il mondo del cinema piange Giuliano Gemma, morto l’altra sera, a 75 anni, in...
Giuliano Gemma in una immagine del 21 aprile 2006. ANSA/CIRO FUSCO
Giuliano Gemma in una immagine del 21 aprile 2006. ANSA/CIRO FUSCO

ROMA. Un eroe tra titani e western, ma anche l'interprete di tanti film d'autore, da Luchino Visconti a Valerio Zurlini. Il mondo del cinema piange Giuliano Gemma, morto l’altra sera, a 75 anni, in seguito a un grave incidente stradale avvenuto a Cerveteri, vicino Roma. Gemma arriva al cinema giovanissimo, ma quasi per caso e grazie alla passione sportiva. Ha appena 20 anni quando strappa la prima apparizione su un set (Venezia, la luna e tu di Dino Risi) e appena due di più quando il giovane Duccio Tessari lo scopre sul set di Messalina. Tessari se ne ricorderà nel 1962, al momento di debuttare con il mitologico Arrivano i titani e gli affiderà il ruolo del forzuto Crios. Che Gemma non passi inosservato sulla scena del cinema italiano lo conferma anche la scelta di Visconti che, nello stesso 1962, lo vuole a fianco di Alain Delon e dell'imberbe Mario Girotti (poi Terence Hill) per dar vita al gruppo garibaldino del Gattopardo. Ma sarà grazie allo spaghetti western che diventa un divo: Gemma troverà il suo John Ford ancora in Tessari che, nel 1965, gli affida il ruolo da protagonista in Una pistola per Ringo. Un successo: l'unico personaggio che rivaleggi in popolarità con il pistolero senza nome inventato da Sergio Leone per Clint Eastwood. Come Montgomery Wood, Giuliano Gemma cavalca una decina di volte nel western all'italiana e ogni film è un successo, tanto da diventare popolarissimo anche all'estero, dall'America al Giappone. Alla fine degli anni 60 il suo nome è una garanzia al botteghino, ma proprio allora Gemma comincia a proiettarsi ai confini del cinema d'autore: interprete di quasi 100 film, è l'indimenticabile ufficiale del Deserto dei tartari, il suo capolavoro, per il quale ha partecipato all'omaggio a Zurlini all'ultimo festival di Cannes, con la presentazione della copia digitalizzata del film.

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