Voyager: Giulietta e Romeo erano Lucina e Luigi, la storia ha origini friulane

UDINE. Anche la Rai si è convinta delle origini friulane del mito di Giulietta e Romeo. L'altro giorno, in prima serata, il programma “Voyager” ha presentato un servizio dal titolo “Shakespeare ha copiato?”, in cui si narrava la vicenda di Luigi da Porto e Lucina Savorgnan, gli sfortunati amanti che hanno ispirato la tragedia resa immortale dal Bardo.
«William Shakespeare non è stato il primo a raccontare il mito di Giulietta e Romeo, la tragica storia dei due amanti compare infatti in molte opere letterarie italiane, francesi e inglesi del XVI secolo – ha premesso il presentatore, Roberto Giacobbo –. Il primo a narrare la vicenda così come la conosciamo fu un nobile vicentino, Luigi da Porto, che nei primi anni del Cinquecento compose la “Historia novellamente ritovata dei due nobili amanti” pubblicata postuma nel 1530.
In questo testo, che secondo l’autore, si baserebbe su fatti realmente accaduti, sono già presenti tutti i protagonisti del poema shakespeariano, non solo, lo stesso da Porto si trovò al centro di una faida tra nobili famiglie venete.
Fu ferito in combattimento e visse una storia d’amore infelice con una ragazza friulana, Lucina Savorgnan, che per ragioni politiche andò in sposa al suo avversario».
A risalire fino alle origini friulane del mito è stato negli anni Ottanta, lo studioso inglese Cecil Clough. Una vicenda narrata persino dall’emittente televisiva Bbc: due gli avvenimenti cruciali per l’amore di Lucina e Luigi, il primo accadde a Udine, in piazza Venerio, il secondo a Manzano, dove Luigi rimase ferito in battaglia.
L’antico palazzo Savorgnan, teatro della scintilla d’amore fra Lucina e Luigi durante la festa da ballo del martedí grasso, non esiste più. Ma l’architetto Gino Valle decise di conservare traccia delle fondamenta nel progetto novecentesco di sistemazione.
La pietra bianca che attraversa da parte a parte la piazza disegna, infatti, le fondamenta dell’antico e maestoso palazzo in cui, il 26 febbraio del 1511, alla vigilia della battaglia della Zobia grassa, Lucina, allora quattordicenne, fece il suo debutto in società incantando il capitano di cavalleria – nonché suo cugino – Luigi da Porto, di stanza a Cividale.
Fra i due scoccò la fatidica scintilla d’amore. Ma il destino complottava dietro l’angolo perché da un lato questioni politiche, dall’altro un grave incidente occorso a Luigi, interruppero quella storia. Facendo nascere il mito messo in prosa dal da Porto. Ma è tutto il Friuli a essere il teatro di quell’amore.
Esiste anche un itinerario che ripercorre le tappe di quella avventura cinquecentesca. I Comuni si sono messi in rete e ciascuno espone un segno di riconoscimento, una targa, una lapide o una statua, che conduce il visitatore alla scoperta dei luoghi di Lucina e Luigi.
Prima tappa in ordine cronologico è senz’altro Savorgnano del Torre, strategica roccaforte costruita prima dell’anno Mille, da dove la dinastia Savorgnan partì nel 1200. Ma i Savorgnan abitarono anche ad Ariis di Rivignano dove Lucina (1496-1543) soggiornò nei primi anni del Cinquecento assieme alla madre, dopo la morte del padre Giacomo.
I cugini Lucina e Luigi (entrambi appartenevano alla famiglia Savorgnan: del ramo del Monte lei e della Torre lui) verosimilmente si frequentarono già da bambini nel castello di Brazzacco, residenza del capitano Antonio Savorgnan, zio di Luigi da Porto, che qui ebbe occasione di imbattersi nella cuginetta Lucina quando la madre Elisabetta Savorgnan veniva da Venezia a trovare i familiari.
Le occasioni di incontro fra i due non mancarono negli anni e probabilmente teatro ne fu anche Osoppo dove la famiglia Savorgnan possedeva la Rocca. Ma l’amore di Lucina e Luigi nacque a Udine, in piazza Venerio, nel grande palazzo dei Savorgnan che sorgeva in quell’area.
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