Via dalle sale, il porno è diventato amatoriale

La storia del genere affrontata a Gorizia nella scuola di formazione Magis Spring
Di Emanuela Masseria

La rivoluzione del porno è partita negli anni 80, quando è entrata nelle case tramite le videocassette. I suoi effetti si possono vedere ancora oggi, sempre più perfezionati e diffusi, grazie all’esplosione del web. Attorno a questi temi ha ruotato la 15esima scuola di formazione dottorale “Magis spring school” del Film Forum Festival che per cinque giorni, a Gorizia, si è dedicata ai cosiddetti Porn studies. Come spiega Federico Zecca, coordinatore scientifico della sezione e docente all’ Università di Bari: «In otto anni siamo riusciti a far diventare la Magis spring school il principale appuntamento europeo del settore, con studiosi che arrivano da tutta Europa e dagli Stati Uniti». Non a caso, la materia è trattata da pochi atenei con dei corsi di studio dedicati, soprattutto in Inghilterra e negli Stati Uniti. Ieri a rappresentare gli Usa c’era Peter Alilunas, giovane ma già affermato docente dell’Università dell’Oregon per un’ultima riflessione sulla pornografia. Si è discusso della storia della disciplina accademica aprendo nel contempo a nuove prospettive di studio. E tornando alla rivoluzione di cui sopra, Alilunas ha parlato di come sia cambiato il porno a partire dalla fine degli anni 70. Con l’avvento del vhs, sono morte le sale cinematografiche e sono cambiate le tecnologie come il modo di “girare”. C’è stato quindi il boom dell’amatoriale, l’abbassamento dei costi di produzione, il proliferare di piccole compagnie cinematografiche e, come spiega anche Zecca «la nascita di un porno documentaristico che supera la sindrome cinematografica con la diretta». Tutto ciò è un preludio di ciò che avviene oggi, su internet ma anche altrove. Si riproducono, più che le persone, i generi pornografici di nicchia, con le varie minoranze e le sottoculture. Il FilmForum si dedica da tempo, ad esempio, al porno femminista, con film girati da donne e per donne. Il lavoro di questi giorni è stato quindi anche di ricostruzione storica sul porno, con vari approfondimenti sulle declinazioni nazionali, in particolare sui prodotti di Paesi come l’Inghilterra, in primis, ma anche di Turchia, Quebec e Francia. Il Festival organizzato dall’Università di Udine in collaborazione con l’associazione Palazzo del cinema si conclude oggi. I lavori proseguiranno con le ultime sessioni di studio del mattino nella sede della Fondazione Carigo e del pomeriggio, nel Polo Santa Chiara, dove si chiuderanno le sessioni della scuola Cinema e arti visive e Post Cinema.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto