Val Pesarina da scoprire tra orologi monumentali e gite in mezzo ai fiori
Questo è il periodo migliore per esplorarne le bellezze Sabato gita fino alle casere Razzo, Mediana e Chiansaveit

PRATO CARNICO. Approfittando delle straordinarie fioriture dei prati, questo è uno dei periodi più adatti per esplorare le bellezze della val Pesarina, percorrendo gli splendidi sentieri montani offerti dalla zona, anche a cavallo tra la nostra regione e il vicino Veneto. Arrivando da Tolmezzo, ognuno dei centri abitati che incontriamo risalendo la val Pesarina merita una sosta ed è davvero difficile ripartire senza aver scattato un bel ricordo fotografico.
A Pesariis, poi, una passeggiata nel centro storico permette di apprezzare gli orologi monumentali posizionati nelle vie centrali del paese, a testimoniarne la storia, ma anche le belle architetture tipiche. Risalendo ancora la vallata e superando forcella Lavardét (la strada è ancora per qualche giorno interessata da lavori), si arriva a casera Razzo dove una sosta è d’obbligo per ammirare il panorama della corona di catene montuose a 360 gradi. Da qui si diparte una pluralità di percorsi e sentieri, adatti a tutte le necessità, dai più impegnativi, riservati agli esperti, a quelli adatti a un’escursione in famiglia.
Per chi volesse scoprire queste zone con una guida che ne spieghi bellezze e particolarità, segnaliamo che, sabato 24 giugno, lo studio For.Est e il Dlf di Udine organizzano proprio qui l’escursione fotografica annuale: per il 2017 è stato scelto il percorso che collega le casere Razzo, Mediana e Chiansaveit.
«Esploreremo – spiegano gli organizzatori – i dintorni di questo panoramico pianoro, sospeso tra Veneto e Friuli a quote prossime ai 1800 metri. Per amare la natura bisogna saperla apprezzare nelle sue forme esteriori e nel suo “significato”: l’escursione ci permetterà di cogliere le abbondanti fioriture di questo inizio della stagione calda e di conoscerne alcuni dettagli o curiosità. Apprezzeremo inoltre la diversità e la gran varietà degli ambienti circostanti, e le ampie vedute sulle vette circostanti: dal Bivera agli altri monti di Sauris, alle prime imponenti Dolomiti del versante veneto».
Si tratta di parte del sentiero Cai 210, questo pezzo è un percorso che, a fronte di panorami davvero unici, non necessita di particolare allenamento per essere affrontato. La pista permette di visitare le tre casere, a casera Razzo c’è una vendita diretta di prodotti caseari mentre delle altre due vengono utilizzati solo i pascoli.
«La scelta – come ci spiega la guida naturalistica Marco Pascolino di studio For.Est – è caduta su queste zone proprio per le belle fioriture – straordinari sono in questo periodo i rododendri sui pendii tra le casere e sull’altopiano – che ricoprono i pascoli, ma anche per la varietà di ambienti che l’area offre». «Casera Razzo – continua – per un’escursione fotografica va bene perché non bisogna affrontare troppi dislivelli, c’è poi un’ampia scelta, a seconda della giornata e della luce, si può decidere se entrare nel bosco affrontando gli ambienti del bosco e dell’acqua – lì c’è un laghetto e c’è il corso del Lumiei che inizia da quelle parti – oppure rimanere all’aperto e concentrarsi sulle fioriture della zona, in una varietà di ambienti con rocce, alberi isolati, ampi pascoli, tutto molto pianeggiate e con il contorno delle montagne come il Bivera, che offrono un bel colpo d’occhio».
La durata dell’escursione è di circa 4 o 5 ore, comprese le soste per il pranzo e per gli scatti, il pranzo è al sacco. Per partecipare è necessario prenotare con mail a info@studioforest.it oppure contattando Marco Pascolino al 339 5220309 o Stefania Gentili al 333 4374335. Le escursioni sono a numero chiuso.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto
Leggi anche