Ilva Football Club: al Verdi di Pordenone la favola amara di una città da sacrificare

Appuntamento giovedì 15 maggio alle 20.30. Una metafora sportiva con testimonianze e storie per raccontare Taranto e l’acciaieria più grande d’Europa

Alessandra Ceschia
Una scena di Ilva Football Club di Usine Baug & Fratelli Maniglio in programma giovedì 15 al Teatro Verdi di Pordenone
Una scena di Ilva Football Club di Usine Baug & Fratelli Maniglio in programma giovedì 15 al Teatro Verdi di Pordenone

Il 12 gennaio 2022 dell’area di Taranto è stata inserita tra le zone di sacrificio nel Rapporto del Consiglio per i Diritti umani dell’Onu, nel contesto della 49ª sessione su “Promozione e protezione di tutti i diritti umani, civili, politici, economici, sociali e culturali, incluso il diritto allo sviluppo”.

Nel Rapporto si legge che «le zone di sacrificio rappresentano la peggiore negligenza immaginabile dell’obbligo di uno Stato di rispettare, proteggere e realizzare il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile». Gran finale al Teatro Verdi di Pordenone per la sezione Nuove Scritture, dedicata ai linguaggi del contemporaneo. Giovedì 15 maggio alle 20.30 verrà narrata la storia di una cavalcata incredibile, di un gol impossibile all’ultimo minuto e del sogno chiamato Ilva Football Club”“favola” tenera e amara di Usine Baug & Fratelli Maniglio, una produzione Campo Teatrale che racconta una storia epica in forma di fiaba sull’Ilva di Taranto.

C’era una volta un campo da calcio in mezzo al quartiere, uno di quei campi di periferia con le porte fatte di tubi innocenti, le reti rubate ai pescatori e lungo la recinzione metallica distese di mozziconi spenti a fare compagnia ai tifosi. Quelli nei quali tutti, o quasi, hanno sognato di diventare calciatori. In quell’arena giocava una squadra di undici uomini, che scendevano in campo senza pretese e che non sospettavano per niente del destino che li attendeva.

Attraverso la metafora sportiva, la poesia delle immagini e la verità delle testimonianze, lo spettacolo racconta la storia di una città sacrificabile e sacrificata che oggi è Taranto ma domani potrebbe essere un’altra città, mostrandoci quanto ciò che accade ci riguarda molto più di quanto immaginiamo.

Lo spettacolo parla di un sogno che lentamente e inesorabilmente si sgretola e si scontra con la realtà. La storia della più grande acciaieria d’Europa s’intreccia alla leggenda di una piccola squadra di calcio nata all’ombra delle ciminiere dell’Ilva, per dare voce alle tante storie vissute a Taranto. Storie di lotta tra salute e lavoro, tra speranza e disillusione, tra sogno e realtà.

Personaggi e interpreti (gli attori e le attrici ricoprono più ruoli) sono Peppe (Ermanno Sandro Pingitore), Sergio (Fabio Maniglio), Matteo (Luca Maniglio), Dottore (Stefano Rocco) e Maria (Claudia Russo).

Il “Caffè Licinio” sarà aperto dalle 19 per un aperitivo o per un buffet pre-spettacolo da prenotare alla biglietteria del Teatro. Info e biglietti: www.teatroverdipordenone.it. —

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