Vainio: anche una malattia può essere fonte d’ispirazione

Ieri a “All Frontiers” il concerto dell’audace ed estremo musicista finlandese Oggi con lo show di Giovanna Marini si conclude il festival di Gradisca d’Isonzo

GRADISCA D’ISONZO. Siamo in Finlandia: atmosfere rarefatte, rumori lontani, armonie vaghe.

Tutto a un tratto, esplode una bomba che emette un suono nuovo, carico di suggestioni e disarmonie, diverso da quanto abbiamo sentito fino a ora.

Tutta una metafora per raccontare di Mika Vainio, in arte Ø, musicista audace ed estremo, di spiccata eleganza, protagonista ieri di una delle serate più attese di All Frontiers a Gradisca d’Isonzo.

Il Festival di indagine sulle musiche d’arte contemporanee, che si conclude oggi, ha portato in regione uno dei grandi nomi della musica elettronica a partire dagli anni Novanta, quando Vainio era l’altra metà dei PanSonic, colonna dell’avanguardia sonora e sperimentaledi quegli anni.

I suoi live sono una sorta di lezione di musica che insiste sulla ricerca. Per il pubblico di ieri, questo stile si è concretizzato in alcune partiture inedite dedicate al compositore goriziano Fausto Romitelli.

In chiusura, l’artista si è poi esibito col Quartetto Maurice & Andrea Agostini.

A margine, abbiamo chiesto a Vainio qualcosa in più sulla sua performance dedicata a Romitelli. Su cosa si basava esattamente?

«Ho scelto un set che fosse appropriato per il contesto dove è nato e si è espresso l’autore. È un set basato su variazioni timbriche e tessuti sonori, non troppo sul ritmo».

- Cosa le piace ricordare della sua esperienza con i PanSonic?

«È stata un’avventura lunga vent’anni, potrei scrivere un libro a riguardo. E ricco non solo di belle esperienze.

- Da dove trae la sua ispirazione?

«Può partire da qualsiasi cosa: un quadro, un libro, un film, il tempo, la malattia, i sogni».

- Qual è il suo obiettivo artistico e personale oggi?

«Soprattutto esprimermi in modo sempre nuovo, dare vita alle mie emozioni».

- Progetti futuri?

«Tanti. Molti sono in collaborazione. In particolare sto lavorando per l’album di Franck Vigroux e a una colonna sonora per il nuovo film di Mika Taanila.

E dopo aver sentito Vainio, a concludere questa 26esima edizione di All Frontiers sarà Giovanna Marini con un concerto in forma semi scenica in anteprima e esclusiva italiana. “Aspettava nel sole” (teatro comunale, alle 18) metterà in musica alcune poesie di Pasolini col coro Arcanto e per la produzione AngelicA (la Marini nel 2002 ha lavorato con De Gregori all'album Il fischio del vapore). Informazioni e aggiornamenti su www.moremusic.come www.facebook.com/AllFrontiers

Emanuela Masseria

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