Un viaggio nella musica con U.T. Gandhi all’auditorium di Talmassons

Il batterista di Osoppo presenta il nuovo disco Farewell Dance raccoglie 40 anni di esperienze

Un doppio appuntamento. In occasione della giornata mondiale dell’acqua riapre le porte il Mulino Braida di Flambro e l’auditorium di Talmassons ospiterà in anteprima a ingresso libero il nuovo progetto discografico del musicista friulano U.T. Gandhi.

Oggi, a partire dalle 16.30 avremo l’opportunità di ascoltare questo nuovo viaggio musicale del batterista di Osoppo: quaranta anni colmi di musica, incontri e culture raccolti nel nuovo “Farewell Dance”, edito da Artesuono di Stefano Amerio, impreziosito da un booklet colmo di pensieri nati dai suoi innumerevoli incontri che sottolineano la grandezza di un musicista unico, raro, ma soprattutto uomo e amico.

Batteria, percussioni, pianoforte, Fender Rhodes, basso elettrico, tastiere, vocoder, samplers, loops, live elettronics e direzione musicale: le anime dell’amico Umberto ci sono tutte, come nel disco intervengono tanti musicisti, di ieri e di oggi. Da Danilo Gallo, Federica Copetti, Nevio Zaninotto, Michele Rabbia, Maurizio Tatalo, Massimo De Mattia, Rudy Fantin, Denis Biason. Perchè in questi ultimi quarant’anni Gandhi ha seminato e raccolto moltissimo, in termini di musica ed amicizie: «Ho raccolto il fiore dei miei viaggi. A guardarlo bene, ma soprattutto a sentirne il sussurro e i profumi, c’è di tutto. Petalo dopo petalo si dipana la mia formazione umana e artistica, nel mondo, insieme a grandi musicisti. Così da Osoppo, in tutta Italia, verso i Balcani e ampiamente in Europa; e poi in Medio Oriente, Africa e Nord Africa, Sud e Nord America, Cina, Giappone, Vietnam».

Umberto è uno di quei musicisti che conosco da sempre, da quando la musica jazz è entrata nella mia vita: dai tempi dei favolosi jazz club friulani che hanno segnato un’epoca (dal Cadilllac di Udine, il Bourbon Street di Torviscosa, il Sottosopra di Pasian di Prato, il sopravvissuto Da Caucigh sempre a Udine e tanti altri …). La sua innata passione per la batteria e le percussioni sono entrate nel cuore di tutti, ma ha amato anche la composizione e la musica elettronica. Con una continua ricerca, mai fine a sé stessa, ma soprattutto – ne abbiamo avuto prova nei suoi ultimi irrinunciabili “solo” al tramonto sul Forte di Osoppo o nelle matinée sulle sponde del vicino Lago di Cavazzo - non è assolutamente “arredamento sonoro”, come purtroppo tanti in questi ultimi anni ci hanno propinato: è musica sincera, autentica, che arriva direttamente al cuore. Lo abbiamo seguito in giro per l’Italia, con i Vocal Desire degli amici Claudio Lodati ed Ellen Christi, poi con gli straordinari e longevi Rava Electric Five, con la Dino Saluzzi Family, con la reunion degli Area (il primo incontro con la storica formazione risale ai tempi del terremoto in Friuli), ma anche con le sue innumerevoli formazioni e in questi ultimi anni insieme a Simone Cristicchi e ai tanti progetti di Valter Sivilotti.

Ora questa “danza” è qualcosa di impossibile da mancare. Occorre solo sedersi, ascoltare e compiere con lui questo viaggio unico e meraviglioso, dove tra i suoi dichiarati amori per Joe Zawinul e Miles Davis, e la sua profonda poetica musicale dove si intrecciano incontri, racconti, sorrisi, commozioni, dove l’autenticità è alla base di tutto. Al di là del titolo del suo lavoro, siamo sicuri che ci ritroveremo ancora a parlare di lui: perché come scrive Enrico Rava, eterno amico, parafrasando Gertrude Stein, Gandhi, è Gandhi, è Gandhi.

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