Udine inaugura il museo della luce

UDINE. Il museo Etnografico del Friuli, in via Grazzano a Udine, accoglie l’invito dell’Onu che ha proclamato il 2015 “l’anno della luce” inaugurando oggi, martedì 15 dicembre, alle 17.30, nel piano nobile di palazzo Giacomelli, sede del museo: “In luce. Storia, arte e simbologia dell’illuminazione”.
La Mostra è allestita dalla curatrice Tiziana Ribezzi, con la collaborazione di Lucia Stefanelli dell’Archivio di Stato di Udine e Lucio Fabi, storico della Grande Guerra,
«Si tratta – spiega l'assessore comunale alla Cultura, Federico Pirone – dell'ultima grande mostra che inauguriamo quest’anno. Un’esposizione che, in maniera approfondita indaga un simbolo potente di tutte le nostre società e segno inequivocabile del progresso scientifico dell'umanità.
Proprio in un periodo come questo – conclude – in cui si sta discutendo a Parigi dei grandi temi dell’inquinamento, e quindi anche di quello luminoso, proporre una mostra come quella del Museo Etnografico significa riflettere sul significato profondo del suo utilizzo, secondo una prospettiva che tiene insieme l'attualità con la dimensione sociale e antropologica che proprio la luce ha avuto nel tempo».
L’itinerario offerto ai visitatori, trova il suo nucleo nell’esposizione di una varietà di oggetti, integrato da fotografie di Ulderica Da Pozzo e immagini d’epoca, e si snoda per sezioni con apparati esplicativi, multimediali e da un'installazione che illustra il rapporto fra luce e colore nell’opera d’arte.
Un viaggio per immagini e sensazioni all’interno degli spazi museali che abitualmente già ospitano una sezione permanente appositamente dedicata, ma con oggetti che illustrano l’evoluzione dei corpi illuminanti approfondendo e proponendo stimoli e occasioni di approccio a un argomento quanto mai vasto che spazia dalla scienza alla storia, dalla tecnica alla letteratura, dall’arte alla pubblicità.
«È un’iniziativa nuova che vuole spiegare i significati legati a un tema molto complesso. Per questo sono in mostra i piú diversi mezzi illuminanti- anticipa la curatrice Ribezzi- dall’arcaica torcia alle lampade elettriche.
Ma ci sono anche i lumi utilizzati nei contesti di lavoro, del viaggio e del trasporto, così come il significato che la luce ha sempre avuto nelle religioni. Un tema importante sviluppato nella mostra è, poi, quello dell’illuminazione durante la Grande Guerra.
Oltre a presentare tipologie particolari in contesti come le trincee o i campi di battaglia, l'esposizione suggerisce anche l’ambivalenza di luce “come pericolo”, in rapporto con il nemico, ma anche gioia. Basti pensare a chi, durante le fredde notti in appostamento scriveva di notte lettere ai propri cari».
Altro argomento approfondito nel percorso espositivo è quello ludico, della “luce per divertirsi” attraverso forme di spettacolo e “pre-cinema”, come nel caso delle lanterne magiche.
Non poteva mancare, infine, e quasi in parallelo con l'altra grande mostra allestita alle Gallerie del Progetto su Arturo Malignani, un capitolo dedicato alla storia dell’illuminazione pubblica della città di Udine, attraverso una ricca documentazione proveniente dall’Archivio di Stato di Udine, con l’introduzione del gas e del petrolio fino alla rivoluzione apportata dalla luce elettrica.
La mostra, sostenuta anche da Amga Energia & Servizi ed Heracomm, sarà aperta al pubblico fino al 3 aprile 2016, dal martedí al venerdí, dalle 10.30 alle 17. Per info: 0432 127 2920 o inviare una email all'indirizzo museoetnografico@comune.udine.it.
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