Udine finalmente riscopre l’arte di Ciro Arcella

Dal 20 giugno la retrospettiva del maestro ammirato da Rea, Prisco e dalla Cantarutti

UDINE. Udine, con il Club Unesco e i Civici Musei riscopre un artista che ha dato molto al Friuli, sua terra d’adozione: Ciro Arcella. Sta, infatti, per essere inaugurata una mostra, nell’ambito del progetto “Le forme dell’Arte”. L’esposizione dedicata all'opera pittorica del professor Ciro Arcella è il segno del riconoscimento compiuto al valore della sua opera a undici anni dalla scomparsa dell’artista. L’esposizione si terrà nella Casa della Confraternita, nel complesso del Castello di Udine, dal 21 giugno al 6 luglio e sarà inaugurata il 20 giugno alle 17.

Artista poliedrico, friulano di adozione, socio del Centro Friulano d’Arti Plastiche, Ciro Arcella ha spaziato dal disegno alla pittura, dallo studio del nudo femminile all’arte sacra, è stato architetto e designer e non ha mancato di lasciare traccia della sua analisi dell’architettura contemporanea.

L’artista amava fermare i suoi ricordi e le sue emozioni ricorrendo a una tecnica insieme antichissima e post-moderna: la pittura a spruzzo, di cui è stato un indiscusso maestro. Napoli, Roma, Colonia e, per quasi un quarto di secolo, il Friuli le tappe di questo cammino, pluripremiato in concorsi internazionali di pittura, citato nei cataloghi Bolaffi e Conti, è stato studiato e promosso da scrittori e insigni critici del nostro tempo come Domenico Rea (tra i primi vincitori del Premio Nonino Risít d'Aur), Michele Prisco, Francesco Amato, Diogene Pensi, Ludovica Cantarutti.

Per la loro importanza si segnalano le mostre personali tenute alla Libreria di Remo Croce e a Palazzo Barberini a Roma, al Chiostro Maiolicato di Santa Chiara in Napoli, alla Galleria Meca di Colonia (Germania), nella sala dell’Albo Pretorio a Trieste .

In preparazione della mostra è stato svolto un lavoro di catalogazione che ha riguardato oltre duecento opere, tra quadri e disegni dell’artista, sono stati raccolti tutti i materiali critici sull’autore, alcuni bozzetti e progetti originali ed è stato riordinato il suo archivio storico.

Le opere pittoriche piú significative del percorso artistico saranno visibili dal vivo, insieme ad alcuni disegni e bozzetti originali, moltissimi altri quadri e materiali saranno fruibili attraverso un supporto multimediale.

Curatrici della mostra sono le dottoresse Raffaella Ferrari e Raffaella Loffreda, in collaborazione con l’Associazione Culturale AQA e l’architetto Maria Grazia Perrucci che hanno realizzato gli allestimenti e il progetto espositivo.

Le musiche originali che accompagnano l’esposizione sono state scritte da Vittorio Vella, la mostra è corredata con un catalogo antologico dell’opera dell’artista le cui fotografie sono state realizzate da Pier Paolo Mazzon e i testi sono stati tradotti in inglese da Jorge Pescio.

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