Trenta incontri con la musica per indagare sulla follia

Dal 27 agosto torna l’Altolivenzafestival. Antonella Ruggiero per la grande partenza

Cristina Savi

Nasce sotto il segno della “follia” la 29ª edizione dell’Altolivenzafestival, la rassegna musicale organizzata da associazione Altoliventina che, forte di una solida esperienza e reputazione, premiata con l’inserimento nei progetti triennali finanziati dalla Regione, quest’anno amplia l’offerta e si presenta al pubblico con una trentina di appuntamenti.

Il sipario si alzerà il 27 agosto a Villa Varda di Brugnera, alle 21, per accogliere una delle voci più belle della musica italiana, Antonella Ruggiero, protagonista del concerto “Sacrarmonia”, nel quale sarà accompagnata dal coro della Cappella Altoliventina e dall’orchestra Naonis diretta da Valter Sivilotti.

Una fusione di classica e pop, che, come ha spiegato ieri nel municipio di Brugnera il direttore artistico del festival, Sandro Bergamo (presentando il programma insieme a Elia Pivetta, associazione Altoliventina, alla vitce sindaca di Brugnera Silvia Piovesana e all’assessore al Turismo Maurizio Foltran) è una delle caratteristiche del programma, unita alla volontà di promuovere attraverso la musica (e numerose iniziative collaterali) un territorio a cavallo fra Friuli e Veneto, diviso e unito dal fiume Livenza, di valorizzare le sue bellezze artistiche, gli organi storici presenti nelle due regioni e di dare spazio ai giovani talenti internazionali, spesso provenienti da concorsi prestigiosi, come Domenico Cima, vincitore del “Crescendo” di Firenze, che il 22 settembre porterà la sua tuba a Pasiano di Pordenone o la violinista Prisca Verardo (che ieri mattina ha offerto un assaggio del suo talento e con lei la flautista Maria Lincetto, oltre all’attore Fabio Scaramucci nei panni di Pantalone), attesa a Stevenà di Caneva il 16 novembre con i colleghi del conservatorio di Riga Sofija Ogarkova al violoncello e a Vladimirs Tarasovs al pianoforte.

La follia come filo conduttore. Tema usato dai compositori antichi, elemento frequente in molte opere, sarà declinato in vari modi: nelle opere barocche (Mad Song-Il teatro della follia, nel castello di Valvasone il 29 ottobre) e nei più celebri melodrammi del periodo romantico (a Mansué il 12 novembre).

Pazzie vere, presunte e indotte, come quella di Giovanna di Castiglia passata alla storia come Giovanna la pazza (“Yo, la reina”, a Sacile, il 21 ottobre, dove l’insieme vocale Cappella Altoliventina, presente in diversi appuntamenti, intreccerà la lettura scenica curata da Erica Martin); la follia degli anziani che dovrebbero invece essere saggi (“La pazzia senile” di Adriano Banchieri, cantata e recitata il 10 settembre a Polcenigo e il 16 settembre a Gorizia).

E poi la follia della guerra, sempre attuale, oggetto di quattro appuntamenti: nel duomo di Pordenone il 28 settembre con l’Orchestra dell’Accademia Naonis e la messa “In tempore belli” di Haydn; a Gorizia, Portobuffolé e Sagrado il 7, 8 e 14 ottobre con “La guerre et la battaille” (Capella Altoliventina e l’organista Javier Ortigas Pina) e la celebre “Histoire du soldat” di Stravinskij, a Cordenons il 26 novembre. Nel solco dell’altro tema del festival, “Suoni di confine”, legato a Go!2025, il 30 settembre suoneranno a Gorizia, a palazzo Coronini Cronberg, anche i pianisti Luciano e Daniele Boidi (“Amleto e Tasso: delirio romantico”, brani di Mozart e Liszt).

Fra i tanti concerti segnaliamo a Roveredo in Piano il 28 agosto, Freddie James all’organo abbinato al corno delle alpi di Lisa Stoll (“La strana coppia - Un tour musicale nelle Alpi Svizzere”) e a Caneva e Caorle, il 2 e il 3 settembre, gli “Sconfinamenti musicali: un tour nell’Europa del Settecento”, con L’ensemble Baroque bridges.

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