Torna il Festival della Costituzione: retribuzioni e lavoro al centro del dibattito

Dal 26 al 28 maggio la decima edizione a San Daniele Gli appuntamenti dedicati all’articolo 36 della Carta

Lucia Aviani

Se l’applicazione degli articoli della Costituzione italiana “marcia” a velocità differenti, c'è «pure un caso in cui la nave, anziché progredire, torna al punto di partenza»: la metafora usata da Paolo Mocchi, presidente dell’associazione per la Costituzione di San Daniele, si riferisce al tema della retribuzione, disciplinato dall’articolo 36 della Carta, cui la decima edizione della rassegna - in calendario dal 26 al 28 maggio - è dedicata.

Ieri la presentazione ufficiale della manifestazione, nella sede della Comunità Collinare, alla presenza del presidente di quest’ultima, Luigino Bottoni, ma non dei vertici dell’amministrazione di San Daniele (rappresentata soltanto dalla consigliera di minoranza Alessandra Buttazzoni), il che lascia intuire che i dissapori a suo tempo maturati fra l’associazione e il sindaco Pietro Valent, che pure ha concesso il patrocinio dell’ente alla manifestazione, abbiano lasciato il segno.

«I dati possono essere discussi, ma non confutati: e ci dicono – ha rimarcato Mocchi – che se fino agli anni Novanta del secolo scorso i criteri retributivi erano proporzionati alla qualità e quantità del lavoro erogato, in modo da poter garantire ai singoli una vita dignitosa, negli ultimi tre decenni la rotta è cambiata».

Rispetto ai contenuti dell’articolo 36, insomma, siamo in regressione, in un quadro di «decrescita infelice» che marchia l’Italia come l’unico dei Paesi Ocse a essere contraddistinto, nel settore, dal segno meno. Ed è proprio la constatazione di questa marcia indietro, che ha innescato l’ossimoro del “working poor”, dei “lavoratori poveri” cioè, ad aver indotto l’associazione alla scelta di questo specifico argomento come filo conduttore del festival 2023, che veicolerà a San Daniele esperti da tutta Italia e dall’estero.

Sono dodici gli incontri in calendario rivolti al pubblico, 17 quelli che avranno per protagoniste le scuole. Ouverture, venerdì 26, con la lectio magistralis del professor Gaetano Azzariti, ordinario di Diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma; la serata sarà poi «di alleggerimento», con un concerto (proposto da Carlo Feruglio e dal suo gruppo) dedicato a Giorgio Gaber a 20 anni dalla scomparsa.

La giornata di sabato si aprirà con un contributo su “Retribuzioni e mobilità dei lavoratori: il lavoro transfrontaliero Italia- Slovenia”, a cura di Maria Dolores Ferrara (in forza all’ateneo di Trieste), per proseguire con un focus sui working poor (con Ornela Casassa e Francesca Billiani) e con una disamina sul salario minimo in Spagna: ne parlerà Jordi Garcia Viña, dell’Università di Barcellona; la comparazione, con riferimento a quanto avviene nel nostro Paese, sarà affidata al già ministro del Lavoro Tiziano Treu, presidente uscente del Cnel. Completeranno il programma del sabato gli apporti di Alberto Tampieri (“Il diritto al giusto salario”) e Riccardo Staglianò, inviato di Repubblica (“Gigacapitalisti show”).

Domenica, infine, protagonisti saranno Angelo Floramo e Clara Mattei, che arriverà da The New School for Social Research di New York.

Il sipario calerà con una lettura scenica dell’attore Giorgio Monte, il quale racconterà il tema del giusto compenso attraverso estratti di testi letterari.

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