Tiziana a Madrid per salvare con l’arte i tori della corrida

Nel 1928 un toro seminò il panico a Madrid, scappando da un mattatoio. Il tutto accadde nella centrale Gran Via e la notizia fece tanto clamore che, in Italia, si guadagnò la copertina de La domenica del Corriere. Quella fuga si concluse con l’uccisione dell’animale. Ottant’anni dopo, nel 2010, un altro toro, Tame, fuggì dal mattatoio di O Porriño verso la campagna. Fu catturato il giorno successivo e riportato al macello. Anche questa volta la notizia finì su tutti i media e fu proprio la larga eco data alla storia da stampa, tv e social e una diversa sensibilità nei confronti degli animali che portarono a un esito opposto: attivisti e associazioni si mobilitarono per la salvezza del toro che, in effetti, ora vive in un centro vicino a Barcellona, a carico di una fondazione animalista.
Queste e altre storie di tori, vacche e vitelli scappati dal macello sono raccontate a Madrid dall’artista friulana Tiziana Pers attraverso disegni a china e matita su carta cotone. L’esposizione è ospitata al Circolo delle Belle Arti, fino a domenica. La serie di opere, presentate dalla galleria A29 Project Room di Milano e Caserta, s’intitola “The broken line”. «Da molti anni - racconta Tiziana Pers – il focus della mia ricerca artistica è incentrato proprio sul rapporto tra animali umani e non umani, sulla possibilità o non possibilità di una loro relazione. Il lavoro di Madrid è stato pensato anche in virtù della forte connessione tra questa città e il tema della tauromachia. La fuga di questi animali verso la libertà, rompe la linea del loro destino stabilita dall’uomo».
In questa fuga l’artista vede una riaffermazione dell’identità e della volontà dell’animale che viene infatti rappresentato come soggetto. Non è mai raffigurato come “specie”, ma come individuo singolo attraverso un particolare che parla di unicità, un tratto dello zoccolo, una linea della coda, uno sguardo...
Tiziana Pers, laureata in Lingue e letterature straniere, è un’artista visiva che vive e lavora a Trivignano Udinese. Si esprime con differenti mezzi artistici: scultura, fotografia, video, disegno, pittura, ma anche performances e installazioni, che ha esposto e realizzato in importanti musei.
L’arte è uno dei modi in cui esprime il suo attivismo, la sua visione biocentrica, il suo rispetto per la vita, l’ambiente, gli animali, le piante. Un altro è lo stile alimentare: Tiziana Pers – quasi superfluo dirlo – è vegana.
Assieme alla sorella artista Isabella, ha fondato il Rave East Village Artist Residency, un progetto artistico che apre la discussione sul ruolo dell’arte contemporanea nei confronti dell’alterità animale. Nella residenza di Soleschiano di Manzano vivono alcuni animali salvati da un destino di macellazione. Interessante anche la tecnica utilizzata da Tiziana Pers per salvarli. «Propongo al proprietario – racconta - uno scambio: l’animale al posto di un’opera d’arte grande tanto quanto il non umano destinato al macello. Un gesto che suscita altri quesiti: ha un prezzo una vita? Ha un prezzo un’opera d’arte?».
Al Rave si riflette proprio sul rapporto tra uomo e animale. Qui sono chiamati a confronto filosofi, scienziati, scrittori. Qui ogni estate viene ospitato un artista internazionale affinché realizzi un progetto in interazione con questo specifico contesto. L’esperienza del Rave, è raccontata attraverso le opere prodotte in sette anni di attività da parte degli artisti ospitati, in una mostra accolta fino all’11 marzo nella barchessa di Levante di villa Manin.
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