"La Leggenda dei Can-Cantanti": quando i cani cantavano e avevano un nome

Un albo illustrato tra poesia e ironia, che parla ai bambini (e agli adulti) di identità, rispetto e libertà animale, con un tocco di magia e tante piccole imperfezioni da amare

Quasi a tutti sarà capitato di infastidirsi sentendo abbaiare un cane. E se dietro questo comportamento ci fosse non solo un preciso codice comunicativo, ma anche un pizzico di magia? È questa l’idea alla base del nuovo libro per bambini appena pubblicato da Gaspari Editore, “La Leggenda dei Can-Cantanti”, scritto da Susanna Fontana e illustrato da Stefania Delponte.

Dedicato ai piccoli lettori, ma godibilissimo anche dagli adulti, questo albo illustrato racconta di quando i cani hanno cominciato ad abbaiare (c'è stato un tempo in cui sapevano cantare benissimo!) e dell'importanza di avere un nome - invece che un numero, come negli allevamenti intensivi di cani.

Tra le tematiche del libro, oltre al rispetto per gli animali e valorizzazione della loro identità, troviamo anche l’accettazione di tutte le forme di vita (le pagine sono ricche di ragnetti e merli che sbucano all’improvviso) e delle loro peculiarità. Le illustrazioni, poi, sono un silenzioso elogio dell’imperfezione: già in copertina si vedono un pupazzo di neve sghembo e un bassotto che fa la pipì.

“La Leggenda dei Can-Cantanti” fa parte della collana che Gaspari editore dedica ai lettori più piccoli; la collana si chiama A voce bassa .

Susanna Fontana, tolmezzina, dopo essersi laureata all’Università di Roma “Tor Vergata” con una tesi sui titoli di testa cinematografici, ha lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki e in diverse agenzie di comunicazione. Ora cura le pr di un’associazione di categoria del Fvg, cerca di essere vegana e sogna un castello con 40 cani.. Stefania Delponte, meglio conosciuta come laDupont, è un'illustratrice e graphic designer la cui formazione ha avuto luogo in diverse parti del mondo. Nel 2024 ha vinto il concorso di illustrazione nazionale “Cronache dal Profondo”. —

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