Tallero, Spadone e Pignarûl Gran: ecco tutti i riti dell’Epifania
Atteso il tradizionale falò a Coja di Tarcento. La pioggia potrebbe modificare i programmi

Anche con la pioggia attesa per l’Epifania sono confermati molti degli appuntamenti che celebrano, attraverso i riti e le accensioni dei fuochi, le tradizioni popolari della nostra regione.
Il Pignarûl Grant di Tarcento si farà, nonostante le previsioni meteo avverse: il falò sarà acceso sabato 6 gennaio, alle 19, e il fumo verrà interpretato come da tradizione dal Vecchio Venerando.
A Cividale è confermato il palinsesto epifanico, dalla sfilata storica del mattino agli intrattenimenti medievali del pomeriggio, fino all’irruzione serale dei Krampus e alla visita della Befana, attesa all’imbrunire per le vie del centro storico.
Pilastro storico della giornata di venerdì, l’antichissima messa dello Spadone, mai interrottasi dal 1366, anno in cui il patriarca Marquardo von Randeck fece il suo ingresso a Cividale: proprio quell’evento viene rievocato dalla parata in costumi d’epoca, che dovrebbe iniziare al termine della funzione religiosa, poco prima di mezzogiorno.
Il rito dello Spadone, celebrato e cantato in latino, avrà inizio alle 10.30: momento saliente è il saluto con lo stocco di Marquardo, brandito in direzione di celebranti e fedeli ed esibito insieme ad un prezioso Evangeliario. Il pomeriggio, pioggia permettendo, piazza Duomo farà da scenario a un susseguirsi di animazioni medievali.
A Gemona si celebra la “Messa del Tallero”. Alle 10.30 al duomo di Santa Maria Assunta, si celebra la funzione religiosa accompagnata dal Coro Glemonensis.
Qui avverrà la consegna della moneta d’argento alla Chiesa come simbolo di concordia e collaborazione tra i poteri temporale e spirituale.
A seguire ci saranno animazioni medievali e spettacoli e, nel pomeriggio, dalle 18, in via Osoppo, il rito epifanico con la rappresentazione vivente dell’arrivo dei Re Magi e l’adorazione del Bambin Gesù.
Sarà cceso anche il pignarul di Ziracco, allestito nei pressi del cimitero della frazione dagli Amici di Campagna di Gerà. La festa ha inizio alle 18 e quest’anno si torna alla versione tradizionale, assemblata con 750 balle di fieno da una trentina di volontari.
A Pasian di Prato il falò verrà acceso domenica, alle 18, mentre a Colloredo di Prato l’appuntamento con i fuochi epifanici è stato fissato per le 20 sempre di domenica.
Il Pignarûl di Pagnacco compie 60 anni. In realtà fin dai primi del Novecento si fa cenno a un fuoco epifanico in paese, ma in maniera continuativa è stato acceso dal 1964.
Un traguardo che l’associazione “Tradizioni friulane” celebrerà insieme al gruppo “Lis primulis di Zampis”. Si comincia nel pomeriggio di sabato, alle 17.15, al bocciodromo per lo spettacolo folkloristico anteprima all’accensione, prevista per le 19.30 sulla collina del parco Rizzani. In caso di maltempo l’evento verrà rinviato a domenica, alla stessa ora.
A Tavagnacco, il falò epifanico è annullato per l’arrivo di forti piogge. Il Pignarûl di Santa Fosca, ad Adegliacco, invece, è stato invece rinviato a domenica, alle 18. 30. Verrà acceso invece domenica, alle 20, il falò allestito a Colloredo di Prato.
Nel comune di Latisana è confermata la grande “Foghera tal Timent” sabato, alle 20. Salva la Befana di Aprilia, con i laboratori previsti al coperto.
In centro a Latisana, alle 16, verrà accesa la “Foghera per i Bambini” e alle 18 si accenderà quella di Sabbionera-Paludo.
A Latisanotta è confermata la festa anche con l’arrivo dei Krampus. A Lignano, invece, slitta a domenica, alle 17.30: la Foghera-Pignarûl, è vicino alla Terrazza a mare, all’Ufficio 5.
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