Sulle tracce del nonno partigiano

PORDENONE. Darinka ha 34 anni e una valigia piena di sogni. Anzi, uno zaino, perché i sogni li è portati a piedi in spalla per 2910 chilometri attraverso l’Italia. Darinka di cognome fa Montico perché ha un nonno friulano di Sesto al Reghena, che faceva il partigiano ed era soprannominato Fulmine.
Scappò durante la Resistenza e finí a Baveno dove combatté per la Repubblica dell’Ossola. Darinka lo ha perso che era ancora bambina, ma un po’ Fulmine si sente anche lei. Lei a modo suo combatte una battaglia per la libertà: quella di seguire i propri sogni, costi quel che costi.
Perciò ha deciso di partire, da sola, senza meta, dove la portassero gli incontri e le amicizie. La prima volta a piedi, l’anno scorso, dalla Sicilia al Piemonte. Quest’anno in sella a una bici di bambú, che si è fatta costruire apposta dalla Carrus Cicli di Savona (con pedalata assistita).
Racconta tutto sul suo blog anche con brevi film autoprodotti con una videocamera GoPro montata sul caschetto. Uno sarà dedicato al Friuli. Darinka arriverà giovedì mattina a Udine per ricongiungersi con il Giro d’Italia in 80 librerie.
Abbiamo incrociato Darinka (il nome è croato, come la mamma) a Magnano in Riviera, ospite di un amico. Ci racconti il progetto Walkaboutitalia? «È un’idea che mi è venuta mentre stavo massaggiando la testa di un giocatore di poker a Londra, uno dei tanti mestieri che ho fatto per mantenermi e per viaggiare. Sono stata insegnante, cameriera, perfino spogliarellista. Quel giorno a Londra mi sono chiesta: cosa voglio veramente? Ho una laurea in tasca in fotografia e il desiderio di tornare nel mio Paese. Il mio viaggio è stato un ritorno alle radici, cosí come gli aborigeni australiani compiono da adolescenti il loro viaggio nella foresta per ricongiungersi con la loro origine ancestrale. Per questo, come loro, l’ho chiamato Walkabout».
Sei partita senza soldi, raccogliendo sogni. «Sí, e ancora adesso mi mantengo vendendo i libri che porto sul trasportino della bicicletta. I sogni non si comprano. Si può viaggiare senza niente. Io ho trovato ospitalità con il couchsurfing, poi con il passaparola degli amici».
La prima sosta di Darinka sarà giovedí alle 17.30 a Cormòns dove presenterà in piazza della Libertà il suo libro “Walkaboutitalia. L’Italia a piedi, senza soldi, raccogliendo sogni” (Edizioni dei Cammini) assieme a Paolo Marcolin, autore della guida “Collio in bicicletta” (Ediciclo).
Venerdì mattina incontrerà le scuole in occasione di “AmbientArti”, poi arriverà a Cividale per sperimentare l’accoglienza della sua bici sulla ferrovia Udine-Cividale, e poi su Trenitalia fino a Codroipo.
Di qui di nuovo in sella con il Giro 80 e via a Pordenone, alla libreria Quo Vadis, poi a Cordenons dove alla Asd Compagnuta Ranch si confronterà con il ciclista scrittore Emilio Rigatti.
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