Sulle orme dell’uomo di Neanderthal

CLAUZETTO. L’altopiano di Pradis rappresenta una realtà del tutto originale per la storia del piú antico popolamento delle Prealpi Carniche.
Ricerche archeologiche e paleoantropologiche nelle grotte dell’altopiano condotte in concessione del Ministero dei Beni culturali da Marco Peresani, docente al Dipartimento di studi umanistici dell’università di Ferrara e da Matteo Romandini, direttore del museo della Grotta a Pradis nonché ricercatore all’ateneo estense, hanno fatto emergere risultati scientifici estremamente interessanti, di rilevanza internazionale, che attestano la presenza dell’uomo di Neanderthal 42 mila anni fa, epoca immediatamente precedente la scomparsa di questo nostro antico parente.
Gli scavi e le ricerche sono stati promossi dal comune di Clauzetto ed effettuati in collaborazione con l’istituto per i Beni culturali della Regione Friuli Venezia Giulia e sostenuti con continuità da enti pubblici, fondazioni e istituti bancari, aziende private e da un nutrito gruppo di sostenitori tecnici fra cui Associazione culturale Pradis, Archeo2000, Gruppo speleologico Pradis. Il Museo della Grotta di Pradis e la rete museale Ecomuseo Lis Aganis assicurano immediata fruizione e visibilità in ambito locale.
Dopo il 1970-71, quando vennero avviati per la prima volta gli scavi alle Grotte Verdi (il sito turistico richiama oggi oltre 10 mila visitatori l’anno), le ricerche si riaprirono nel 2005 alla vicina Grotta del Clusantin e dal 2010 alla Grotta del Rio Secco.
La scoperta nella Grotta del Clusantin di un sito di caccia risalente a 14 mila anni fa specializzato nella caccia alla marmotta è un dato che trova solo due altri corrispondenti in Europa, mentre l’identificazione della Grotta del Rio Secco come sito successivamente abitato da Homo Neanderthalensis e Homo Sapiens appare evidenza di assoluto rilievo.
Tesi di laurea e di dottorato, articoli pubblicati sulla stampa specialistica europea e americana grazie anche alla collaborazione con importanti centri di ricerca hanno lanciato il patrimonio paleolitico delle Grotte di Pradis sullo scenario internazionale, contribuendo ad alimentare dibattiti e nuovi filoni di indagine.
Alla ricerca piú strettamente scientifica si affiancano, dal 2008, le “Giornate della Preistoria”, un’opportunità unica per sperimentare le attività caratteristiche della vita dei cacciatori paleolitici, attraverso laboratori a tema curati dagli archeologi dell’università di Ferrara.
Anche quest’anno, per due domeniche di fila, il 5 e il 12 luglio, nella radura antistante la grotta del Clusantin, ci si potrà cimentare in laboratori sulla vita degli antichi abitatori.
Insomma, giornate da Indiana Jones, divertenti e istruttive. Il 5 luglio, fra l’altro, è in programma una caccia insieme all’uomo di Neanderthal, con tanto di sagome raffiguranti la fauna del tempo disseminate nel bosco, e il 12 luglio il laboratorio Sapiens, i primi pittori.
Novità di quest’anno gli eventi collaterali al termine delle due giornate: domenica 5 nel tardo pomeriggio, il cantautore e scrittore Marco Anzovino parlerà del suo “Turno di notte”, mentre domenica 12 luglio doppio appuntamento con la presentazione di “La Grande Guerra a piedi - Da Londra a Trieste sui luoghi del primo conflitto mondiale”, un libro di Nicolò Giraldi, e “paleosuoni” di Cristina Fedrigo.
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