Storia sentimentale dei Balcani: il viaggio di Angelo Floramo
Il 22 maggio Bottega Errante porta in libreria la nuova opera del Premio Nonino, escono anche i nuovi volumi di Paolo Rumiz e Iulian Cioran

A maggio Bottega Errante Edizioni porterà in libreria tre importanti autori contemporanei, Paolo Rumiz, Iulian Ciocan, Angelo Floramo, con i quali esplorare il mar Adriatico, immergersi in distopie profetiche e scoprire i segreti dei Balcani.
Paolo Rumiz, scrittore, giornalista e viaggiatore, amato dai lettori di tutta Italia, torna in libreria l'8 maggio con il nuovo libro La rotta per Lepanto. Andando al ritmo del mare, con la lentezza della barca a vela, Paolo Rumiz ci porta da Venezia a Lepanto a scoprire un Adriatico al centro della Storia. In “La rotta per Lepanto” Paolo Rumiz ci racconta un viaggio in barca a vela verso Lepanto seguendo le tracce della Serenissima.
Il 15 maggio arriva in libreria “E al mattino arriveranno i russi” dello scrittore Iulian Ciocan, uno degli autori moldavi contemporanei più importanti, tradotto da Francesco Testa. “E al mattino arriveranno i russi” racconta il tentativo di fuga del professore di latino Nicanor Turturică, che il 26 giugno 2020 fugge dal suo appartamento a Chişinău dopo che l’esercito russo ha invaso la Repubblica di Moldavia partendo dalla Transnistria e i carri armati stanno raggiungendo la capitale.
Infine, il 22 maggio arriva in libreria “Breve storia sentimentale dei Balcani”, il nuovo libro di Angelo Floramo, vincitore nel 2024 del Premio Nonino Risit d'Aur Barbatella d'Oro. “Breve storia sentimentale dei Balcani” racconta una parte d’Europa complessa, stratificata, eppure al centro di tutto. Sentimentale perché non è un trattato, ma una narrazione soggettiva, intima, di che cosa sono e che cosa rappresentano i Balcani. Breve perché non vuole essere esaustiva ma regalare al lettore suggestioni, immaginari e passioni.
Angelo Floramo parte per un viaggio che esplora in profondità le geografie, le anime, la Storia attraversando il confine orientale per addentrarsi nella terra balcanica che sconfina verso gli Urali, segue il Danubio, parla le lingue di Sarajevo. Interroga le fonti più antiche, narra le vicende dei Turchi, dei Veneziani, degli Uscocchi, giunge fino ai giorni nostri dove insegue le utopie, osserva i ponti, piange con le donne di Srebrenica.
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