Sport e storie umane nel salotto della friulana Federica Bertoni

simonetta d’este
É anche quest’anno l'udinese Federica Bertoni a condurre la terza edizione di “Solo chi c’ha Fede - il lato umano dello sport”, un programma che va in onda tutti i venerdì alle 22.30 (replica alle 14.30 del sabato) su Sportitalia.
Si tratta di un’occasione di incontro con grandi campioni e protagonisti dello sport italiano e internazionale con lo scopo di approfondire non solo gli aspetti tecnici delle discipline che li hanno portati al successo, ma anche il lato personale tra curiosità e aneddoti.
A intervistare i campioni in studio è, appunto, la bionda Federica Bertoni, che ha mosso i primi passi in televisione con le telecamere di Telefriuli, per poi spiccare il volo verso le emittenti nazionali.
«Sono felice, soddisfatta e molto contenta – dice Federica –, perché per una produzione piccola e autonoma come la nostra arrivare a una terza edizione è qualcosa di importantissimo. Questo programma è un po’ come fosse la mia creatura, e quest’anno abbiamo raddoppiato le puntate, che arriveranno fino a maggio».
Tra gli ospiti del programma, ci saranno anche sportive toste, che racconteranno la propria storia. «Noi parliamo di storie umane – spiega la bella friulana –, avremo in studio ex calciatori come Delvecchio e Tacchinardi, ma pure donne importanti, come la pluripremiata maratoneta Ivana Di Martino, che ci racconterà quando durante un allenamento si è ritrovata vittima di un tentativo di stupro. Avremo anche filmati inediti delle “farfalle” della ginnastica azzurra, e la storia della pallavolista d’oro Francesca Ferretti».
Ma Federica Bertoni, sempre legatissima alla sua Udine, ha un sogno nel cassetto ancora da realizzare: «Vorrei portare in studio Gianpaolo Pozzo, affinché racconti dall'inizio la storia della mia Udinese».
Da quest’anno il programma è arricchito anche dalla rubrica “Senza respiro”, condotta da Mike Maric, ed “Energia vitale”, spazio in cui i campioni raccontano come gestiscono le proprie energie. —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto