Sparito Fortnite, il game che manda in tilt ragazzi e famiglie

Raccontano di mamme (e papà) che escono di casa portandosi dietro (e chiudendo nel baule della macchina) smartphone e play station, ma anche il wi-fi per impedire ai figli adolescenti di cadere nella tentazione di perdere interi pomeriggi davanti ai videogiochi in collegamento con gli amici sparsi in altre parti della città (e non solo).
Di che cosa parlano i genitori a bordo campo mentre i figli giocano a calcio o a basket? Oppure quando li accompagnano in piscina? Di videogiochi, ma soprattutto di Fortnite, il game che ha “ucciso” i rapporti tra le mura domestiche, che costringe i genitori a sgolarsi per imporre ai figli di smetterla. «Ancora un attimo, finisco la partita». L’attimo che si dilata e diventa ... boh perché il clima si surriscalda fino a quando uno dei due genitori toglie la corrente e Fortnite va a farsi benedire tra il nervosismo generale dei pargoli.
Papà Michele ha trovato la soluzione: «Mica i ragazzi giocano più a carte come ai nostri tempi. Ma gli ho messo un timer e dopo 45 minuti zac, il buio», confida una domenica mattina tra un gol e un altro dei ragazzini.
E così in questi giorni c’è stata una pace generale nelle case degli adolescenti perché Fortnite, uno dei videogiochi più popolari degli ultimi anni e quotidianamente usato da milioni di gamer, dalla sera del 13 ottobre non è più raggiungibile. Tutto nero. Al suo posto è comparso il video di un buco nero. Attimi di smarrimento tra quelli che una volta erano i teen ager. Telefonate, anzi, mica si telefonano, whatsapp tra di loro e richieste di aiuto ai grandi: «Cosa è successo? Fortnite non va».
Quella strana sensazione del sorriso sotto i baffi... e dentro di te sussurri: «Wow!». Ma poi scopri che non si tratta di un problema tecnico o di un attacco hacker: l’iniziativa è stata lanciata dagli stessi sviluppatori di Epic Games che, al termine di un evento della scorsa domenica, hanno previsto la «distruzione» dell’isola di gioco a colpi di missili e meteoriti. I giocatori che hanno partecipato all’evento online hanno così potuto vedere con i propri occhi la progressiva cancellazione dello scenario che ha ospitato centinaia di milioni di partite del popolare “battle royale”.
Dicono che al momento non sia chiaro se il «buco nero» fungerà solo da teaser per la promozione della nuova stagione di Fortnite, l’undicesima, o se è prevista qualche novità ancora più rilevante: nei forum e sulle testate di settore si vocifera da tempo del possibile arrivo di Fortnite 2, un vero e proprio sequel del videogame capace di conquistare numeri record. Insieme al buco nero visibile nel gioco e sul sito ufficiale di Fortnite, hanno subito un oscuramento anche i canali social del gioco, con la cancellazione dei vecchi tweet sulle pagine ufficiali e dei precedenti messaggi su Instagram. Quel che segue è quasi una crisi di astinenza.
L’attesa dei videogiocatori è palpabile: oltre 140 mila persone stanno seguendo in diretta su Twitch i canali che mostrano il «buco nero» e quelli dei più apprezzati streamer che commentano in tempo reale con loro supposizioni e teorie. Una veglia digitale che, almeno al momento, non è ancora possibile sapere quanto durerà. Ma per migliaia, anzi milioni di genitori è già una boccata d’ossigeno poter stare tranquilli qualche ora.
Fortnite è stato lanciato nel 2017 ed è diventato in pochi mesi un fenomeno videoludico e sociale, ma anche un pericolo per i più piccoli. La sua modalità più importante si chiama “battle royale” e mette in competizione cento giocatori che, sullo stesso scenario di gioco, devono eliminarsi a vicenda per conquistare la vittoria. Per ora c’è una pausa tra le mura domestiche. Finché Fortnite non ci (ri)separerà.
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