Spacal a casa Cavazzini oltre cento opere del pittore senza confini
Oggi la mostra a 110 anni dalla nascita dell’artista Torrenti: «Ha regalato la bellezza al nostro territorio»

La Triennale Europea dell'Incisione negli ultimi 36 anni ha dedicato la sua attività a diffondere il linguaggio incisorio, la grafica, il disegno nella nostra Regione.
Esposizioni a cadenza annuale (e non triennale) che hanno spaziato da Dürer a Rembrandt, da Picasso a Mirò, fino ad arrivare, lo scorso anno a Giuseppe Zigaina, fondatore dell'Istituto.
A questa nutrita schiera di artisti si aggiunge ora Luigi Spacal, artista triestino che si è fatto interprete di quella cultura senza confini, considerato il Cantore del Carso, poeta della forma e del colore.
Luigi Spacal 1907-2000. La grafica, questo il titolo della mostra organizzata dalla Triennale Europea dell'Incisione in collaborazione con il Comune di Udine, Civici Musei, la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Fondazione Friuli e con il patrocinio dell'Università degli Studi di Udine, sarà inaugurata oggi alle 18 a Udine, nella sede di Casa Cavazzini.
A 110 anni dalla nascita del grande maestro, la mostra offre una selezione significativa di oltre cento opere, grafiche affiancate a qualche matrice, supportate da alcuni disegni e dipinti e perfino da tre splendidi tessili, tutte opere che spaziano dagli anni Trenta fino alla fine degli anni Ottanta dello scorso secolo.
I temi delle opere, in un arco di tempo così vasto, ripercorrono la vita di Spacal: il Carso, le marine con le barche ormeggiate davanti alla sua casa di Pirano, ma anche soggetti che si riferiscono al suo impegno politico antifascista, una passione civile portata avanti con grande discrezione, umiltà e intelligenza.
La lunga vita di Luigi Spacal è trascorsa tra Trieste, sua città natale, Pirano e il Carso, un pittore di confine che ha ereditato tradizioni, culture e linguaggi diversi dove “le materie, il colore, i ritmi che costituiscono una pittura non figurativa - scrive Giuseppe Bergamini -, hanno un sapore, un potere di emozione, un carattere, che vengono interpretati dalla sensibilità, dall’immaginazione dello spettatore, con il quale dialogano”.
«Grazie a questa mostra, si celebra in modo importante un autore che ha dato lustro e regalato bellezza al nostro territorio», scrive Gianni Torrenti, Assessore alla Cultura regionale nella presentazione del catalogo curato da Giuseppe Bergamini e Enzo Di Martino, un artista apparentemente facile da leggere ma che in realtà richiede una certa preparazione per una corretta comprensione della sua arte.
Anche Giuseppe Morandini, Presidente della Fondazione Friuli, augura alla Triennale Europea dell’Incisione di proseguire «nella meritoria opera di diffusione della conoscenza dell’arte incisoria attraverso i suoi maggiori interpreti» e in questo caso la padronanza della tecnica e l’espressività delle opere sono valse a Luigi Spacal numerosi riconoscimenti e premi esponendo a Parigi, Monaco, Vienna, Roma dove nel 1955 viene selezionato alla VII Quadriennale Nazionale d'Arte e, nel 1958 ritira il Gran Premio Internazionale per il disegno e la grafica alla XXIX Biennale di Venezia.
Rimane sempre la necessità di sdoganare l'arte incisoria, troppo spesso impropriamente considerata un’espressione d’arte minore rispetto alla pittura di cavalletto, e di recuperare questa tecnica sempre meno utilizzata dagli artisti contemporanei, troppo spesso concentrati in installazioni piuttosto impegnative nella loro decodificazione.
Luigi Spacal trova una degna collocazione a Casa Cavazzini fino al 29 ottobre, un luogo, com dice l’assessore Pirone, «che vuole essere uno stimolo per pensare questa comunità in termini aperti».
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