Sorj Chalandon a Dedica: nei suoi libri ferite private e tragedie collettive

Il giornalista e scrittore francese sarà ospite a Pordenone. Cattaruzza: «Complessità e lato oscuro dell’animo umano

Fabiana Dallavalle
Il giornalista e scrittore francese Sorj Chalandon
Il giornalista e scrittore francese Sorj Chalandon

È una delle voci più intense e originali della narrativa francese contemporanea. Sorj Chalandon è il protagonista della trentaduesima edizione del Festival Dedica, in programma a Pordenone dal 14 al 21 marzo 2026.

Reporter di guerra e romanziere pluripremiato dal tratto inconfondibile, Chalandon intreccia ferite private e grandi tragedie collettive, in una lingua secca, vibrante, sempre necessaria. Anticipa Cattaruzza, direttore artistico di Dedica: «I temi trattati nei suoi libri esplorano la complessità e il lato oscuro dell’animo umano raccontando anche in modo crudo di ingiustizie, violenze, prevaricazioni, senza tralasciare di manifestare una profonda sensibilità e senza rinunciare alla speranza di vivere una diversa umanità e di avere una possibilità di redenzione».

Nato a Tunisi nel 1952, ha lavorato per oltre trent’anni come inviato speciale di “Libération”, seguendo i conflitti in Irlanda, Libano, Ruanda e Medio Oriente. Per i suoi reportage sull’Irlanda del Nord e sul processo al criminale nazista Klaus Barbie ha ottenuto il Premio Albert-Londres, il massimo riconoscimento del giornalismo francese.

Dalla cronaca è poi passato alla narrativa, con romanzi tradotti in tutto il mondo, tra cui Il mio traditore, Chiederò perdono ai sogni, La quarta parete, La professione del padre, Una gioia feroce e La furia, pubblicati in Italia da Guanda.

Il suo nuovo romanzo Il libro di Kells, racconto fortemente autobiografico della giovinezza e della fuga, uscirà per Guanda proprio in concomitanza con il festival Dedica 2026. Ed è stato Andrea Tarabbia, nei giorni scorsi, a presentare agli insegnanti coinvolti nel percorso formativo di Dedica il profilo di Chalandon, definendolo “un autore che trasfigura la vita in letteratura, trasformando il dolore in materia narrativa e il trauma in conoscenza condivisa”.

Tarabbia ha ripercorso la storia personale di Chalandon, segnata da una fuga giovanile e da un rapporto difficile con il padre, figura autoritaria e violenta che ritorna, con nomi e volti diversi, in molti suoi romanzi. Nei suoi libri, il confine fra vissuto e invenzione è sottile: Chalandon scrive sempre “a partire da sé”, ma non racconta mai sé stesso. C’è la realtà, ma filtrata dall’immaginazione e dalla compassione.

Così il tema del tradimento — personale, politico, affettivo — diventa una chiave universale. Lo testimoniano i due romanzi gemelli, Il mio traditore e Chiederò perdono ai sogni. Al centro della sua opera c’è anche la figura del padre, incarnazione dell’autorità e della menzogna. E ancora, la guerra come esperienza dell’umano portata all’estremo: La quarta parete, ambientato nel Libano degli anni Ottanta, rilegge il mito di Antigone come riflessione sulla possibilità della pace e sul ruolo della parola di fronte alla violenza.

Dedica sceglie ancora una volta un autore capace di attraversare il nostro tempo e di farne letteratura, nel segno di quella ricerca che, dal 1995, ha reso il festival pordenonese un unicum nel panorama culturale italiano. Un’intera settimana di incontri, spettacoli, letture, mostre e dialoghi sarà come sempre dedicata a esplorare la vita e l’opera dello scrittore, accompagnata dalla pubblicazione della monografia Dedica a Sorj Chalandon, affidata al Premio Campiello Andrea Tarabbia, che dialogherà lo scrittore sul palco del Teatro Verdi in apertura del festival.

Il festival organizzato dall’Associazione culturale Thesis presieduta da Antonino Frusteri, è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dalla Fondazione Friuli, cui si aggiungono alcune realtà private fra le quali lo special partner Servizi CGN Società Benefit, Coop Alleanza 3. 0, AssiLab Previdenza e Servizi, BCC Pordenonese e Monsile e, grazie alla sua formula originale e al prestigio degli autori che si sono avvicendati negli anni, ha un ruolo di primo piano nella proposta culturale non solo italiana. 

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